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Vitalizi, il giorno ‘X’: pensione da 1000 euro al mese per oltre 600 parlamentari di prima nomina

E’ l’ora del vitalizio per 608 parlamentari neoletti. O meglio, di una pensione aggiuntiva pari a 1000 euro al mese che, a partire proprio dal 15 settembre, sarà definitivamente approvata e sarà a disposizione di 417 deputati e 191 senatori al compimento dei 65 anni. La stessa pensione contro la quale il Movimento Cinque stelle aveva intrapreso una battaglia fin dalla sua entrata in Parlamento ma che, a questo punto, sembra davvero concludersi con un nulla di fatto: “Ce l’avete fatta – recita il blog di Beppe Grillo -. Complimenti. Avete maturato il diritto a occupare la vostra nuvoletta nel paradiso della casta”. Per scongiurare il concretizzarsi dell’ora “X” dei vitalizi, i pentastellati avevano addirittura invocato lo svolgimento delle elezioni anticipate.

Sfida M5S sui vitalizi

La battaglia cosiddetta “anti-casta”, però, sembrerebbe orientata a proseguire con il Movimento intenzionato a rinunciare alla pensione, calcolata con il sistema contributivo, scatta dopo 4 anni e sei mesi di legislatura e riguarda tutti i deputati e senatori neoeletti nell’attuale legislatura. Va detto che, fra i beneficiari, risultano presenti anche gli 88 deputati e i 35 senatori M5S i quali, comunque, avrebbero intenzione di avanzare la proposta di non perseguire un assegno che vada contro quanto finora posto come vessillo, con il fermo proposito di effettuare la richiesta con un impegno scritto: l’intento sarebbe quello di posticipare la pensione al compimento dei 67 anni e rientrare così nella legge Fornero.

Nodo sul ddl Richetti

Nel frattempo, con lo sfondo delle elezioni, prosegue l’importante bagarre sul ddl Richetti, incentrato sull’abolizione dei vitalizi e, al momento, incastonato in commissione Affari costituzionali, con Pd e M5S impegnati a sfidarsi sul fronte del passaggio della legge: i dem parlano di un testo in fase di avanzamento anche se i nodi sullo Ius soli e sulla legge di Bilancio potrebbero rappresentare un ostacolo da tenere in seria considerazione. Da parte loro, i pentastellati si preparano a tenere una conferenza con Di Maio e Di Battista in veste di relatori, con lo spettro dell’incostituzionalità che aleggia sul decreto che vorrebbe abolire il vitalizio parlamentare: il punto focale, risulterebbe la volontà del ddl di ricalcolare l’assegno pensionistico, equiparando le pensioni dei parlamentari a quelle degli altri dipendenti pubblici.

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