Assolta. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata assolta nell'ambito del processo sulla nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del Campidoglio. Per il tribunale il fatto non costituisce reato. La sentenza è arrivata poco dopo le 15.
La Procura, che aveva chiesto 10 mesi di reclusione, sostiene che nella nomina abbia avuto un ruolo centrale il fratello di Renato, Raffaele Marra – all'epoca vice capo di gabinetto e stretto collaboratore della Raggi – e non la prima cittadina. Per la stessa vicenda Raffaele Marra risponde di abuso di ufficio in un processo a parte.
La Raggi, presente in aula accompagnata dal marito Andrea Severini, al momento dell'assoluzione si è messa a piangere dalla gioia e ha abbracciato i suoi legali, ringraziandoli personalmente per il lavoro svolto. Uscendo dal tribunale, riposta il Corriere, la prima cittadina ha commentato: “Questa sentenza spazza via due anni di fango nei miei confronti. Ora avanti a testa alta. Per Roma e per tutti i cittadini”.
La difesa
In merito all'accusa di falso per la nomina di Renato Marra in Campidoglio, stamane in aula la difesa della sindaca aveva chiesto “l'assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste“. L'avvocato Pierfrancesco Bruno, uno dei tre legali del collegio difensivo, aveva spiegato ai giudici che “la procedura di nomina seguita dal sindaco è stata perfetta e senza alcuna illegittimità”. I giudici gli hanno dato ragione.
Il pm: “Eventuale appello”
“Attendiamo le motivazioni della sentenza per un eventuale appello“, le uniche parole del pm Francesco dall'Olio, commentando la sentenza di assoluzione.