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“Vi racconto l'esodo di Ferragosto”

Esodo di Ferragosto, chi lo vive e chi lo racconta. Una trincea condivisa: da una parte famiglie e auto cariche di valigie e sogni di mare; dall'altra chi informa, rassicura (se può), consiglia, avverte, passa della buona musica perché “canta che ti passa“. Anche se sei in fila da due ore. Tanto non puoi farci niente, solo attendere. Una responsabilità per chi sta dall'altra parte del microfono. Ce ne ha parlato Marco Rho, storico conduttore di Rai Isoradio, totem delle news sulla viabilità.

L’esodo di Ferragosto è alle porte. Quali sono, normalmente, i giorni più difficili per la circolazione stradale e più impegnativi per voi?
“Ci sono periodi in cui il numero di auto in viaggio aumenta, una di questi è proprio quello a ridosso di Ferragosto e, in generale, i mesi che comprendono le vacanze estive. Ma anche il periodo natalizio o i fine settimana lunghi, come quello di Pasqua, presentano una situazione simile. Tuttavia per noi tutti i giorni sono impegnativi, perché anche quando non c'è un flusso di auto importante ci sono comunque tante notizie da dare, cui si aggiungono i continui inviti a comportarsi bene sulle strade per evitare incidenti”. 

Spesso ci si collega a Isoradio per cercare rassicurazioni sui tempi di percorrenza quando si è in coda o cominciano gli incolonnamenti. Come si gestisce la responsabilità di essere, in un certo senso, latori di notizie che incideranno sugli umori e sulla sicurezza di chi viaggia?
“La parte più complicata del lavoro è sicuramente la gestione delle notizie. Arrivano in continuazione e bisogna darle in un certo modo, senza allarmare chi è al volante e cercando di accompagnarlo laddove possa incontrare code, incidenti, lavori e altre situazioni. Lasciami però aggiungere una cosa…”

Fai pure…
“La premessa per svolgere un buon lavoro è quella di avere uno staff straordinario, e noi lo abbiamo. Penso a voci storiche dell'emittente come Angelo Torchetti, Alessandro De Gerardis, Maria Laura Veneziano, Elena Carbonari, Roberto Fragomeno, Giusi Panara, Maria Rosaria Gavar e Maria Cristina Manca. Senza dimenticare il direttore Danilo Scarrone, la coordinatrice di redazione Paola Lupi e quanti si sono aggiunti negli ultimi anni. 

Molte segnalazioni di criticità arrivano da chi è in viaggio. Cosa fate in quel caso?
“Le segnalazioni via sms sono tante e questo è certamente un motivo di orgoglio. Detto ciò non diamo mai l'ufficialità, ad esempio, di un incidente se prima non ne abbiamo avuto conferma da Autostrade per l'Italia, Anas, Polizia Stradale o Carabinieri. Ci fidiamo dei nostri ascoltatori ma spesso questi non conoscono l'origine o la genesi delle diverse criticità, per cui è sempre necessario un riscontro. A verifica effettuata, ovviamente, li ringraziamo per l'avviso”. 

Da una situazione di sostanziale monopolio sull’informazione autostradale siete passati alla concorrenza con app, siti web e altre stazioni radio. Quanto è complicato far crescere gli ascolti e come ci si muove in un panorama così inflazionato?
“E' vero che non siamo più gli unici a fare informazione stradale ma siamo gli unici a farla 24 ore su 24, 365 giorni l'anno. Molti fanno bollettini e interventi sul traffico ma nessuno ha una programmazione continua dedicata a informazione generale e viabilità, cui si aggiunge l'intrattenimento, ad esempio quello musicale, affidato a Davide Santirocchi e Umberto Mostocotto. Siamo dei compagni di viaggio, è questa la nostra peculiarità”.

Hai parlato di programmazione h24. Molti per evitare il traffico si muovono prima dell'alba. Si può ancora parlare di partenze intelligenti?
“Certamente il traffico notturno è diverso da quello della fascia diurna ma quando ci sono grandi esodi è impossibile non incontrare nessuno. Si può avere la fortuna di non trovarsi incolonnati ma per il resto c'è poco da fare: gli automobilisti in questo periodo sono tanti. Per cui la risposta è no, non esistono più partenze intelligenti. L'intelligenza e la maturità sono nel rispetto delle regole, vale a dire: osservare limiti di velocità e distanze di sicurezza, essere sufficientemente riposati e non mangiare troppo prima di mettersi al volante, non invadere le corsie d'emergenza e così via…” 

Le stragi autostradali sono state per anni un drammatico rituale estivo ma, per fortuna, da qualche tempo avvengono sempre più di rado. Perché? 
“La cultura del rispetto delle norme e degli altri è sicuramente aumentata. Non va però dimenticata l'introduzione dei “Tutor”, che rilevano la velocità media nei tratti indicati. Questi sistemi hanno ridotto sia gli incidenti che la mortalità”. 

Ricordiamo tutti le città deserte nel mese di agosto di 10/15 anni fa. Oggi sembra che si parta meno. In generale nelle ultime estati il traffico autostradale è diminuito?
“Partiamo da un dato: è cresciuto il numero delle autovetture e quello degli automobilisti. Questo, di per sé, fa aumentare il traffico autostradale. Dall'altra parte è vero che le città non si svuotano più come un tempo, che le metropoli non sono più deserte. Questo perché, rispetto a 15/20 anni fa, sono cambiati i periodi di vacanza. Pensiamo all'inverno: un tempo si partiva più che altro per le settimane bianche. Oggi non è più così, le ferie vengono godute in qualsiasi momento dell'anno”. 

 

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