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Vaccini, in Cdm la proposta di Lorenzin per l’obbligo a scuola, primo accordo con Fedeli

“Sui vaccini: oggi in Consiglio dei ministri discuteremo il testo al quale abbiamo lavorato durante la settimana, perché sulla salute dei bambini non si scherza“. Lo ha annunciato su Facebook Maria Elena Boschi, confermando quanto anticipato dal premier Paolo Gentiloni.

Sul tavolo ci sarà la proposta, avanzata dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, per rendere la profilassi una condizione essenziale per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo. Un primo accordo con la titolare dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è stato raggiunto ma la strada è ancora lungo. Lorenzin vuole infatti che i vaccini siano obbligatori per l’iscrizione ai nidi, alle materne e alle scuole elementari, ovvero per la fascia 0-10 anni. Di avviso contrario Fedeli, per la quale l’obbligatorietà dovrebbe riguardare solo la fascia 0-6 anni, ovvero i nidi e le materne. Proprio su questo nodo cruciale relativo al decreto voluto dalla Lorenzin, i tecnici dei ministeri e della Presidenza del Consiglio hanno discusso nella riunione preparatoria al Cdm. Ma la quadra non è stata trovata e, dunque, a sciogliere il nodo sarà domani proprio il Consiglio.

Una questione non da poco, e fondamentale per Lorenzin che, a sostegno della necessità di estendere l’obbligo fino ai 10 anni, si rifà alle avvertenze del mondo scientifico, secondo cui il calo delle coperture vaccinali nel nostro Paese è “drammatico” e per salvaguardare la salute pubblica, l’unica modalità efficace sarebbe appunto l’estensione dell’obbligo. Ma le polemiche non accennano a placarsi: la proposta di Fedeli di prevedere piuttosto delle sanzioni per i genitori che non vaccinano i figli, garantendo però a tutti i bambini l’accesso a scuola, ha suscitato la decisa reazione di medici e scienziati.

A scendere in campo è stata anche l’Accademia dei Lincei, esprimendo “parere favorevole rispetto all’obbligatorietà delle vaccinazioni per accedere a scuola, a salvaguardia del diritto all’istruzione e alla vita di relazione anche dei bimbi più fragili”, ed affermando che “non utilizzare a dovere i vaccini è un delitto“. Parla di “emergenza” il Consiglio superiore di sanità e chiede l’obbligo delle vaccinazioni per la scuola. E dalle colonne del Corriere della sera è intervenuto Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale: “Il diritto alla salute e quello all’istruzione hanno una diversa portata. Il primo riguarda la vita stessa della persona e prevale sul secondo“. Infatti, ha avvertito pure l’Istituto superiore di sanità, “misure alternative all’obbligo non sono risolutive”. Quanto alla proposta di sanzioni per i genitori, “è assurdo – affermano in coro le società mediche – sottrarsi all’obbligo pagando una multa”.

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