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Vaccini e fondi al cinema: bufera sull’ultima puntata di Report

Bufera su Report, il format d’inchiesta di Rai 3, dopo l’ultima puntata, andata in onda lunedƬĀ sera. Due i fronti di polemica: da una parte il servizio sui presunti effetti nocivi del vaccino contro il papilloma virus – principale responsabile del tumore al collo dell’utero -, dall’altra l’inchiestaĀ sui finanziamenti allo spettacolo di Roberto Benigni, che, insieme alla moglie Nicoletta Braschi, ha presentatoĀ querela contro il programma.

Sugli scudi per protestare contro il servizio sui vaccini ĆØ salita la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo cui “diffondere paura propugnando tesi prive di fondamento e anti scientifiche ĆØ un atto di grave disinformazione ed ĆØ quanto ha fatto la trasmissione di Rai3 Report, dedicata al vaccino contro il Papilloma virus, il primo vaccino contro il cancro che l’uomo ĆØ riuscito a produrre”. La rappresentante del governo ha assicurato che il siero anti Hpv ĆØ “sicuro e di grande efficacia, a differenza di quanto ĆØ stato fatto affermare sulla tv pubblica, senza alcun contraddittorio”. Report, ha rilevatoĀ il ministro in una nota, “ha dato spazio a teorie prive di base scientifica, instillando timore nei confronti di una pratica sicura, efficace e in grado di salvare migliaia di donne da un cancro aggressivo e spesso mortale. I piĆ¹ grandi virologi mondiali affermano che le evidenze scientifiche dimostrano in maniera inoppugnabile come l’anti Hpv sia dotato di un ottimo profilo di sicurezza e di una straordinaria efficacia”. Tutto ciĆ², ha concluso Lorenzin, “accade proprio mentre medici e scienziati di ogni parte del mondo, e mentre le istituzioni internazionali e nazionali, sono impegnate in una campagna mediatica a favore della salute pubblica, per controbattere ai falsi miti degli anti vax, che sfruttano paura ed ignoranza per convincere i genitori a rinunciare ai vaccini”.

La stessa puntata dedicava un servizio ai finanziamenti statali a sostegnoĀ del cinema. Il servizio sosteneva che il progetto di Benigni di trasformare gli studi umbri di Papigno, vicino a Terni, in una realtĆ  capace di fare concorrenza a CinecittĆ  si sarebbe rivelato un flop, con conseguente perdita di una somma pari a 16 milioni di investimenti pubblici. Cifra che, secondo l’attore e regista, non corrisponderebbe alla realtĆ . Da lƬ la querela. In una nota, l’avvocato Michele Gentiloni Silveri comunica di “aver ricevuto mandato di sporgere querela presso la Procura della Repubblica di Roma nei confronti dei dott.ri Giorgio Mottola e Sigfrido Ranucci, nonchĆ© di chiunque altro abbia con loro concorso o cooperato, in relazione alle notizie false e gravemente diffamatorie diffuse nel corso della puntata”. Nel comunicato il legaleĀ annuncia querela ai danni di Report “nell’interesse di Nicoletta Braschi e Roberto Benigni sia in proprio che quali soci di Melampo Cinematografica S.r.lĀ  Quello che contestiamo ĆØ che l’operazione imprenditoriale si sia basata su fondi pubblici e che Benigni sia poi ‘scappato’ per non sopportarne i costi. In realtĆ  non ĆØ vero che l’operazione ha goduto di finanziamenti pubblici, perchĆ© la ristrutturazione ĆØ stata fatta a spese di Benigni. E non ĆØ vero che il nostro cliente ĆØ scappato di fronte al mancato rilancio di Papigno, quando poi gli studi sono stati rilevati da CinecittĆ  Studios, societĆ  di Luigi Abete, Aurelio De Laurentiis e Andrea Della Valle. La ristrutturazione ĆØ costata 7,4 milioni a carico di Benigni; CinecittĆ  Studios ha ‘comprato’ 5 milioni di credito; Benigni deve ancora riscuotere 1,1 milioni. Dunque ci ha rimesso. Lo stesso Benigni ha detto ai microfoni di Report ‘Non si sa quanti soldi ci ho perso‘”.

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