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Vacanze e social: allarme furti

Allarme furti estivi. Ma questa volta complici inconsapevoli sono gli stessi derubati. Secondo una ricerca effettuata da Skuola.net in collaborazione con Verisure, infatti, su circa 4.000 ragazzi, due su tre pensano che vi sia una relazione tra i furti in casa e la visibilità online. Eppure, nonostante questa consapevolezza, il 57% di loro si geolocalizza sui social oppure lascia il proprio profilo aperto, permettendo ai criminali di agire con più sollievo. 

Sempre presenti

I più giovani – rileva lo studio – non si curano troppo della loro privacy. La maggior parte di loro, scarica app che richiedono la geolocalizzazione e, senza troppi problemi, costoro la inseriscono. Per i più giovani, mostrare i luoghi delle proprie vacanze è un modo “distorto” di ribadire al mondo social il proprio esserci al mondo. Come citato sopra, infatti, più della metà attiva il geolocalizzatore: il 44% lo fa molto spesso e il 13% sempre. Secondo i dati, il 52% non resiste a fare un racconto social mentre il 49% tende a selezionare i momenti più importanti.

Profili aperti

Il lessico social, specialmente legato alla piattaforma Instagram, abitua gli utenti a lasciare gli account aperti. Per “aperto” s'intende un profilo online visibile da tutto il popolo digitale, anche da utenti non affiliati, che non rientrano, cioè, nella cerchia degli “amici”. Il 40 % dei ragazzi ammette di avere profili social aperti a tutti – il picco (circa il 43%) riguarda gli utenti tra i 15 e i 19 anni – , a cui s'aggiunge il 13% che apre il proprio account agli “amici degli amici” (una categoria che include una cerchia più allargata rispetto ai soli “amici”). Solo il 21% degli intervistati “chiude” l'accesso alle proprie pagine.

Gap generazionale?

Diverso è il comportamento tenuto dai genitori, soprattutto in vacanza. Il 21% si geolocalizza, mentre il 3% ha l'abitudine di tenere un diario digitale preciso delle proprie vacanze. Solo il 17% si limita a segnare le attività principali, mentre il resto non utilizza proprio i social network. Nel complesso, la ricerca rileva che solo due adulti su dieci lasciano profili “aperti”. Agli adulti va, piuttosto, il compito di salvaguardare le proprie abitazioni dalle incursioni, badando ai sistemi di antifurto. Secondo la ricerca, tre case su quattro sono dotate di una qualche misura di sicurezza. Tuttavia, circa un quarto delle abitazioni ha una porta blindata e solo il 16% ha un sistema d'allarme discreto: nello specifico, circa il 38% ha un semplice allarme con suoni e luci e solo il 21% ha un sistema antifurto monitorato h24 da una Centrale Operativa.

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