Su permessi e congedi le unioni civili valgono come i matrimoni. È quanto ha stabilito l’Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, nella prima bozza di contratto per gli statali presentata ieri.
Come i matrimoni
Il testo ha l’obiettivo di “assicurare l'effettiva tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall'unione civile tra persone delle stesso sesso”, come già previsto dalla legge del 2016 ma che aveva bisogno della ratifica nei nuovi contratti nazionali di lavoro. Così ora i conviventi, come le coppie sposate, potranno godere di “15 giorni di stop retribuito per le nozze”.
Raggiante Monica Cirinnà, senatrice Pd e prima relatrice della legge sulle unioni civili: “È bello: passo dopo passo questo Paese continua ad applicare l’articolo 3 della Costituzione che dice che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso”.
Retribuzione per le donne vittime di violenze
La bozza dell’Aran prevede anche altro. Ad esempio supporti nei confronti delle donne vittime di violenze. Il governo, in applicazione della legge, prevede fino a tre mesi retribuiti per le vittime, mentre i sindacati chiedono altri tre mesi in aggiunta, non retribuiti, “perché vogliamo superare la legge e fare meglio”, spiega Salvatore Chiaramonte della Fp Cgil, che sottolinea come “in generale il confronto avuto con il governo sia stato finora positivo con un miglioramento complessivo in tutti quegli aspetti che riguardano gli istituti fondamentali dei diritti dei lavoratori”.
Ferie solidali e altro
Via libera anche alle “ferie solidali”. i lavoratori statali potranno cedere, volontariamente e gratuitamente, parte dei propri giorni di riposo a colleghi in difficoltà. Si tratta di una novità che attua quanto suggerito dalle linee guida sui rinnovi. Lo stesso vale per la possibilità di spalmare in ore, oggi sono riconosciuti in giorni (nel limite di tre), i permessi come quelli per motivi familiari o personali (per un totale di diciotto ore). Tra le proposte anche la possibilità di permessi ad hoc (con un tetto di diciotto ore) per viste specialistiche.