Il no del Movimento 5 Stelle al “canguro” ha costretto il Pd a chiedere un rinvio alla prossima settimana della discussione sul ddl Cirinnà. L’esame del testo riprenderà mercoledì 24 febbraio. “Ieri abbiamo registrato un fatto politico nuovo – ha dichiarato Luigi zanda – un gruppo che sembrava favorevole a un iter del provvedimento ci ha ripensato. Quindi serve un lavoro di riflessione per riannodare dei fili politici”.
“Dobbiamo vedere in questo lasso di tempo quali saranno i soggetti davvero affidabili con cui mandare avanti questa legge” ha commentato la cattodem Rosa Maria Di Giorgi. “Ora vedremo cosa accadrà – ha proseguito – non escludo un ritorno del testo in Commissione. Probabilmente si dovrà ripensare, comunque, un percorso parlamentare”.
Il 2081, cioè il disegno di legge sulle unioni civili ora all’esame all’aula del Senato “lo abbiamo scritto, nella sua ultima versione, per rispettare la scadenza voluta da Renzi del 15 ottobre, io, Tonini e Lumia nella stanza di Tonini – ha spiegato Monica Cirinnà -. E questa versione rappresentava l’accordo raggiunto nel Pd sulla materia. Era nel totale rispetto del programma di Governo”. La Cirinnà ha ammesso di essersi sbagliata a fidarsi del M5s. “Concluderò la mia carriera politica con questo scivolone. Ne prendo atto” ha detto.