Un city pass che tutti i turisti dovranno pagare, passando attraverso alcuni varchi di accesso obbligatorio a Venezia: è l’iniziativa messa in campo da Enrico Zanetti, sottosegretario alle Finanze della città lagunare. La proposta è stata rilanciata dalla richiesta avanzata dal commissario straordinario al governo Vittorio Zappalorto, che aveva lanciato l’idea di poter inserire una tassazione sul turismo in maniera stabile.
“Si può pensare – ha spiegato Zanetti – per una situazione straordinaria come quella dell’Expo del prossimo anno, a una tassazione temporanea e straordinaria, per raggiungere in qualche modo le presenze più impattanti”. L’esposizione universale del 2015, infatti, aumenterà considerevolmente il numero di arrivi e partenze dal Capoluogo veneto. Le tariffe del city pass sarebbero differenziate per fasce: costi più alti per chi si ferma diversi giorni, prezzi invece più abbordabili per chi fa un viaggio “mordi e fuggi”. Ma, ha precisato il sottosegretario alle Finanze, per misure stabili, “bisogna attendere che Venezia esca dal regime commissariale e abbia un nuovo sindaco, e in questo caso, più che a una city-tax, alla città sarebbe utile un city-pass che raggiunga, in modo graduale, tutte le componenti turistiche, consentendo così anche una migliore gestione dei flussi”.
Ma come si interviene nella gestione delle masse turistiche che si riversano su Venezia con una tassa? Si potrebbe ideare, ha spiegato Zanetti, “un ‘pacchetto’ vendibile con un sistema di prenotazioni, a prezzo crescente quando il numero delle prenotazioni raggiunga una certa soglia”. In questo modo, si creerebbe un meccanismo di incentivazione a visitare la città in determinati periodi e una disincentivazione a venire in altri, così da poter gestire meglio l’orientamento dei flussi.