Dopo giorni di riunioni, incontri e vertici tra operai, azienda e governo arriva l'ufficialità che Arcelor Mittal e governo stanno muovendo passi concreti per sbloccare la situazione dell'ex Ilva, l'acciaieria che il gruppo indoeuropeo ha minacciato di abbandonare dopo averla rilevata dall'amministrazione straordinaria.
Il rinvio dell'udienza
Sono state infatti trovate le basi per una trattativa che possa arrivare a un accordo per mantenere la produttività ordinaria degli stabilimenti dell'ex Ilva, e per questo l'udienza della causa civile in corso a Milano è stata rinviata al 20 dicembre. A deciderlo è stato il giudice Claudio Marangoni nel procedimento sul ricorso cautelare d'urgenza presentato dai commissari dell'ex Ilva contro l'addio di Arcelor Mittal nel quale sono presenti come parti la Procura milanese, la Regione Puglia e il Comune di Taranto. “Ci sono le basi per una trattativa che possa arrivare ad un accordo” hanno commentato entrambi i legali, quello dei commissari Ilva e quello di Arcerol Mittal.
Niente accordi al ribasso
Ieri il ministro Stefano Patuanelli era intervenuto sul dossier ex Ilva e aveva chiarito che il governo non lavorerà a un accordo “al ribasso” e con ogni probabilità prevederà l'intervento pubblico, quasi certamente attraverso Invitalia (controllata al 100% dal Mef). Intanto, a Taranto, l'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, dopo l'incontro con il governatore Michele Emiliano, ha garantito che rispetterà tutti i pagamenti alle imprese dell'indotto e, nel generale clima distensivo, inaugurato la politica della “porta aperta”.