Un incontro attesissimo quello fra Donald Trump e Papa Francesco e che, nonostante il riserbo sul colloquio a porte chiuse avvenuto nella biblioteca del Palazzo apostolico, sarà senza dubbio importante per gli scenari mondiali futuri. “Non dimenticherò quello che mi ha detto”, ha detto il presidente degli Stati Uniti riferendosi alle parole a lui rivolte dal Santo Padre nel corso dei circa 30 minuti di faccia a faccia. In procinto di volare alla volta di Bruxelles, al termine del suo tour romano, il Tycoon ha affidato a Twitter il commento sull’incontro in Vaticano, definito “l’onore di una vita”, dicendosi inoltre “più determinato che mai a perseguire la pace nel mondo”.
L’incontro con Papa Francesco
Con la Santa Sede sotto stretto presidio, l’incontro fra il Papa e il presidente, arrivato in Vaticano alle 8.17 e accolto nel cortile di San Damaso dall’arcivescovo Georg Gänswein, è avvenuto alle 8.30 in punto, concludendosi nel breve volgere di un’ora. L’attesa stretta di mano fra i due nella Sala del Tronetto è stata accompagnata da sorrisi diversi: radioso quello del presidente degli Stati Uniti che, nel salutare il Pontefice, ha dichiarato di “essere onorato di trovarsi in Vaticano”; più composto quello del Santo Padre che ha ricevuto il Tycoon e la sua famiglia con cordiali parole di benvenuto. Dopo il colloquio privato, articolato sulla volontà di entrambi le parti di “una serena collaborazione tra lo Stato e la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, impegnata a servizio delle popolazioni nei campi della salute, dell’educazione e dell’assistenza agli immigrati”, come riportato da una nota della Santa Sede, i saluti con la delegazione statunitense (composta da 12 persone tra cui il segretario di Stato Rex Tillerson e l’assistente del presidente per gli Affari della Sicurezza nazionale H.R. McMaster,) e lo scambio dei doni: il Pontefice ha fatto omaggio a Trump nono solo dei tre documenti programmatici del suo pontificato (le esortazioni apostoliche Evangelii gaudium e Amoris laetitia, assieme all’enciclica Laudato sì) ma anche il medaglione con l’ulivo (“Perché mi piace che voi siete in unione per la pace”) e, uscendo un po’ fuori dai canoni, il testo del suo messaggio per la Giornata mondiale della Pace. Da parte sua, il presidente Usa ha donato al Santo Padre una scatola blu contenente dei volumi di Martin Luther King aggiungendo, in un clima decisamente più disteso (con tanto di battute sul cibo fra il Papa e la first lady):“Penso che le piaceranno, lo spero”.
L’agenda di Trump
Al termine dell’incontro con il Papa, il presidente e la sua famiglia hanno visitato la Cappella Sistina prima di recarsi altrove per i rispettivi impegni. Trump, assieme al segretario di Stato Rex Tillerson, ha fatto tappa al Quirinale dove, ad attenderlo, c’era il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il quale il Tycoon si è intrattenuto per circa 25 minuti. Il terzo appuntamento della fitta mattinata romana, ha visto il presidente impegnato in un vertice a Villa Taverna con il premier Paolo Gentiloni, in una sorta di preludio all’appuntamento del G7 a Taormina del 26 e 27 maggio. E proprio il vertice siciliano, assieme ad altre tematiche sensibili (questione migranti su tutte), è stato al centro del confronto fra i due politici, concluso attorno alle 13.40. Nel corso della mattinata, la first-lady Melania ha fatto visita all’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” dove, accolta da un omaggio floreale di alcuni bambini, si è intrattenuta con i piccoli pazienti, per poi visitare il Reparto di Terapia intensiva cardiochirurgica e il Dipartimento medico chirurgico di Cardiologia pediatrica. Tappa anche nella ludoteca, dove i bimbi le hanno regalato i loro disegni dopo averle espressamente chiesto di fermarsi a colorare con loro. La figlia del presidente Trump, Ivanka, si è contemporaneamente recata presso la Comunità di “Sant’Egidio”, per partecipare a un incontro sul tema della tratta.
Photo by L’Osservatore Romano