Conte sta facendo un lavoro fantastico”. Ne è certo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale ha ricevuto il premier italiano alla Casa Bianca per il loro primo bilaterale, primo frutto di quella che, secondo il Tycoon, è “una solida amicizia nata durante il G7”. Un faccia a faccia che, come annunciato, ha visto nell'immigrazione il tema cardine non solo della discussione ma anche della futura linea guida fra i due Paesi: “Sono molto d'accordo – ha detto Trump – con quello che state facendo sull'immigrazione legale e illegale”, specificando che “anche altri Paesi europei dovrebbero fare altrettanto”. Un'affermazione subito mitigata da quella successiva: “Alcuni Stati hanno preso questa posizione un po' di tempo fa e stanno facendo molto meglio”. E sul tema del commercio: “Come sempre abbiamo un grosso deficit commerciale con l'italia, 31 miliardi di dollari: lavoreremo su questo”. E durante la conferenza stampa a due seguita all'incontro, i sentori delle ore precedenti vengono in buona parte confermati: “Nel Mediterraneo – ha detto Trump – riconosciamo il ruolo di leadership dell'Italia nella stabilizzazione della Libia”.
La vigilia
Un incontro che è anche un po' un punto di snodo quello del premier italiano, Giuseppe Conte, con il presidente americano, Donald Trump. Il faccia a faccia di Washington, infatti, si inserisce nel contesto di tensione recente instaurata fra l'Unione europea e il Tycoon, che ha toccato il picco massimo con la dichiarazione sul ruolo di “nemico” ricoperto dall'Ue e già ravvivata con le esternazioni seguite alla sua visita a Londra, dove ha incontrato la premier May e discusso con toni accessi del tema Brexit con alcune testate locali. Ma, volendo iniziare da ancor prima, qualche crepa nei rapporti fra le due sponde dell'Atlantico aveva iniziato ad aprirsi già prima del G7 canadese, appuntamento immediatamente precedente al vertice storico con Kim Jong-un e, già di suo, particolarmente acceso per la faccenda dei dazi, lasciata in sospeso dal presidente prima di volare a Singapore.
Il dossier Libia
Niente di strano che Giuseppe Conte si sia presentato a Washington in veste di ambasciatore europeo ma, ancor prima, di “facilitatore” rispetto ai rapporti tra Usa e Unione europea. Punto focale della discussione il dossier della Libia, direttamente connesso al tema dell'immigrazione, in merito al quale l'Italia punta a ottenere il sostegno degli Stati Uniti attraverso un rapporto diretto tra i rispettivi Ministeri degli Esteri. Secondo fonti di Palazzo Chigi, tale accordo si articolerebbe sul ruolo dell'Italia come punto di riferimento, in Ue, per la Libia e di interlocutore privilegiato con gli Usa, con l'obiettivo comune della stabilizzazione del Paese e monitoraggio dei flussi migratori.
Capitolo dazi
Inevitabile il capitolo dazi, sui quali Giuseppe Conte punta ad avere da Trump garanzie: punto focale, gli interessi delle grandi aziende, con riferimento particolare all'agroalimentare. Prospettiva più facilmente perseguibile, probabilmente, a seguito dell'incontro di qualche giorno fa tra il presidente statunitense e il Commissario dell'Ue, Jean-Claude Juncker, con il quale si è stipulato un accordo sul perseguimento dell'obiettivo zero per quanto riguarda la tassazione degli import. Filtra ottimismo, comunque, per il bilaterale fra i due leader, con Conte sicuro nell'affermare che “sono tante le cose che ci uniscono”.