Alla fine si è trovato l’accordo. La mediazione compiuta tra i due partiti e il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha portato i frutti sperati dal premier: Lega e 5 Stelle hanno in tasca l’intesa intorno alla norma sblocca cantieri. La svolta è avventa dopo la lunga telefonata distensiva tra i due leader avvenuta questa mattina e definita una “buona premessa” da Palazzo Chigi.
I nodi sciolti
Nel comunicato diramato dai due capigruppo al Senato, Romeo e Patuanelli, si legge che la strategia sarà di proporre “al Senato, tra le altre cose, un emendamento che preveda la sospensione di alcuni punti rilevanti del codice degli appalti per due anni, in attesa di una definizione delle regole per liberare dalle burocrazie le imprese”. L’intenzione del governo è quindi quella di garantire anche le soglie di sicurezza già in vigore per i subappalti e salvaguardare così “gli obblighi di sicurezza per le imprese”.
La soddisfazione
Unanime le razioni dei membri della maggioranza, che vedono nell’accordo un segnale positivo per tutto l’esecutivo: “Sono felice che sia tornato il sereno”. “Le dichiarazioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini di queste ore mostrano una chiara disponibilità a continuare nell'azione di governo e sono la migliore risposta alle parole del premier Giuseppe Conte”, ha scritto nel pomeriggio sul suo profilo Twitter il Senatore pentastellato Emilio Carelli.
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Dello stesso tenore le dichiarazioni del ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini “Alla Lega e a me interessava che i cantieri venissero sbloccati, si tagliasse burocrazia e tornare a sistemare una scuola, una strada, una palestra, una casa di riposo fosse semplice perché il codice per gli appalti inventati dalla sinistra bloccava tutto e tutti. Se l'accordo c'è si va avanti e l'Italia si sblocca. Fra gente di buon senso un accordo si trova“. Critico, invece, il Partito Democratico che accusa il governo giallo verde di voler allenate le maglie dei controlli.