La notte ha portato consiglio. Dopo che ieri Lega e M5s avevano raggiunto il culmine dello scontro sul tema delle trivelle, la mattina di oggi si apre con la notizia che la matassa è stata sbrogliata.
L'accordo
Il presidente della commissione Lavori pubblici, Mauro Coltorti, ha annunciato a margine della riunione di stamattina, che le due forze politiche al Governo hanno trovato la quadra sul Dl Semplificazioni in esame a Palazzo Madama. Coltorti ha detto che dopo la riunione dei capigruppo, iniziata alle 9, i lavori proseguiranno nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori pubblici e che l'obiettivo è arrivare in Aula oggi per approvare domani.
Lo scontro di ieri
Ieri la tensione tra il Carroccio e i pentastellati era alle stelle. Sergio Costa, ministro dell'Ambiente, aveva mantenuto la sua posizione contraria alle trivelle. “Sono per il no alle trivelle, le trivelle passano per la valutazione di impatto ambientale, e io non le firmo. Mi sfiduciano come ministro? Torno a fare il generale dei Carabinieri, lo dico con franchezza”, aveva affermato intervenendo a un evento a Pescara. A Costa aveva replicato il sottosegretario leghista all'Economia, Massimo Garavaglia. “Bisogna distinguere il piano: c'è un piano politico e un piano tecnico. Se il Parlamento politicamente prende una decisione, quale che sia, il ministro non può che prenderne atto“, aveva scandito l'esponente leghista. “Lo stallo” sulle trivelle, aveva aggiunto Garavaglia, “va risolto politicamente: deciderà il Parlamento. Noi l'attenzione che poniamo è a trovare una posizione equilibrata che eviti la chiusura di siti produttivi e quindi conseguentemente la perdita di posti di lavoro. L'importante è non fare danni”.