Prematuro parlare di una Manovra correttiva”. Ne è convinto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che parla dell'argomento al Question time alla Camera, rispondendo a un'interrogazione di Liberi e uguali. Posticipato, dunque, un possibile intervento sul testo che ha regolamentato a fatica i conti pubblici, con il titolare del Mef che pone come motivazione il poco tempo trascorso (poco più di due mesi) “dal confronto con le istituzioni europee che hanno valutato positivamente la manovra di bilancio a seguito del negoziato”. Resta tutto così per ora: “Certamente nel prossimo Def si aggiorneranno le previsioni economiche: l'aggiornamento porterà a una valutazione e alla verifica dei saldi che saranno oggetto del confronto con l'Unione europea”.
La crescita
Nella sua analisi, inoltre, Tria ha spiegato che “sono state accantonate e rese indisponibili” risorse “per due miliardi di euro. Qualora dal monitoraggio dell'andamento dei conti pubblici si mostrasse coerente con gli obiettivi programmatici, al netto di maggiori entrate e dismissioni, gli accantonamenti con delibera del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia, possono essere resi disponibili”. Margini di riserva che, per il ministro, “appaiono più che sufficienti”. Per quanto riguarda le stime non proprio ottimistiche sulla crescita economica, Tria si augura che “non accada che l'economia cresca meno del previsto”.
Alitalia
Una parentesi anche sulla questione Alitalia dopo che, nella giornata di ieri, era arrivata la notizia di una possibile volontà di EasyJet e Delta di invistire in tandem 400 milioni. Le parole di Tria sono state incentrate più che altro sul tema dell'intervento statale e, su questo, il ministro è stato chiaro: “Non c'è in campo il tema di una ri-nazionalizzazione di Alitalia, la soluzione non può che essere di mercato, trainata da soggetti di rilievo”.