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Tria: “Mai parlato di aumenti dell'Iva”

Non ho mai parlato di aumenti dell'Iva né di manovre sui conti pubblici, non c'è nessun contrasto in seno al governo su questi temi.Temi che peraltro ieri non sono stati oggetto di nessuna decisione“. Lo chiarisce il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in una nota nella quale “smentisce nel modo più categorico, le ricostruzione giornalistiche, apparse oggi su alcuni quotidiani, circa la riunione che si è svolta ieri a Palazzo Chigi“. 

Alta tensione

Parole che tradiscono un certo nervosismo all'interno dell'esecutivo. Ieri Giuseppe Conte ha riunito a Palazzo Chigi i due vice premier e lo stesso titolare del Mef, per affrontare diversi argomenti, a partire dal quello della Tav. Su Tria si è scaricata la rabbia di Luigi Di Maio per aver detto che l'opera va completata. “Vale il contratto di governo”, ha sbottato il leader del M5s. Anche le nomine Inps, ha accusato Di Maio, sono ferme al Mef. Ma in questo caso, ferma l'intesa su Pasquale Tridico come commissario, sarebbe saltato Francesco Verbaro come vice, sia per ragioni di incompatibilità che per ragioni personali, e in queste ore si starebbe vagliando un sostituto. Per il resto, si rinvia. Sulla Tav (cercando di tranquillizzare intanto i francesi). Sulla legittima difesa che slitta di una settimana. E sulle nomine più spinose, come Fincantieri (sulla sostituzione di Bono anche il M5s sembra frenare), Snam e Italgas. E naturalmente Bankitalia: è ancora sospesa la conferma di Luigi Federico Signorini come vicedirettore ma il governo punterebbe a un segnale di rinnovamento sul futuro direttore generale, alla scadenza del mandato di Salvatore Rossi, e dunque – fermo restando che l'esecutivo può dare solo un parere – l'idea sarebbe attendere la scadenza di maggio per ogni scelta.

Risvolti politici

M5s vuole dare segnali al proprio elettorato in vista delle Europee. Perciò Di Maio rilancia sull'acqua pubblica, su cui la Lega ha innumerevoli dubbi. E fonti qualificate M5s sono partiti all'attacco della ministra Erika Stefani sull'Autonomia, accusandola di aver deciso tutto da sola sulle nomine nelle commissioni paritetiche previste dalla legge: “Così l'iter si intoppa“, fanno sapere. Dal ministero si replica che nessuna decisione è presa. Ma il tema infiamma gli animi. I leghisti vorrebbero accelerare. Circola perciò l'idea di far procedere veloce la richiesta di autonomia della Campania, per smontare le critiche di chi sostiene che si vogliano avvantaggiare le Regioni del Nord. Scintille si annunciano anche sull'economia, sui quali incombe la bocciatura dell'Unione europea

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