Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria interviene sulla Flat tax, cavallo di battaglia della Lega nell'ultima campagna elettorale che ha trovato spazio anche nel contratto di governo siglato con i Cinque Stelle. Il titolare di via Venti Settembre ne ha parlato durante il question time odierno alla Camera: “Si inizierà a implementare la riforma flat tax fin dalla prossima legge bilancio, secondo un cronoprogramma graduale il cui contenuto di dettaglio è allo studio”, ha detto Tria.
Ancora prima di diventare ministro, l'economista aveva dimostrato di essere un sostenitore della cosiddetta tassa piatta. Scrivendone su Formiche.net, Tria si era detto possibilista sull'idea di introdurre la misura anche andando a toccare l'IVA. Uno scenario escluso categoricamente, però, dal vicepremier Di Maio che ha dato la sua parola in questo senso all'Assemblea di Confcommercio, durante la sua prima uscita pubblica al governo.
Della Flat Tax, Giovanni Tria ha parlato anche nel corso di un'intervista rilasciata al Washington Post e pubblicata pochi giorni fa. Al quotidiano statunitense, il ministro del Tesoro ha confermato la volontà del governo di introdurre la misura promessa da Salvini in campagna elettorale. Tria ha risposto alle perplessità della giornalista, Lally Weymouth, che avanzava dubbi sulla possibilità di conciliare riduzione del debito pubblico e Flat tax: “Questo non è un problema. […] Se abbassi alcune tasse devi aumentare il gettito proveniente da altre tasse”.
Negli ultimi giorni continuano a filtrare indiscrezioni sui principali quotidiani italiani su un possibile scontro tra il titolare di via XX Settembre e i massimi garanti del governo Conte, Di Maio e Salvini. Alle dichiarazioni del ministro, all'uscita dal G20, sulla necessità di attuare il programma di governo rispettando i limiti di bilancio richiesti per conservare credibilità sui mercati, erano seguite a stretto giro le parole di Di Maio che aveva voluto sgombrare il campo da ogni eventuale dubbio sull'introduzione del reddito di cittadinanza, definendolo una “priorità”. Anche Salvini, a domanda specifica nell'intervista sul Corsera, aveva utilizzato toni diversi rispetto a quelli del suo collega, dicendo che il governo sarebbe pronto anche a “cambiare alcuni numeri scelti a tavolino da Bruxelles“. Tuttavia, il leader della Lega aveva smentito le voci che vorrebbero Tria in rotta con il resto del governo gialloverde.
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