La volatilità di breve termine dei mercati” non deve “offuscare la nostra capacità di formulare valutazioni e previsioni equilibrate”. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato dopo la mancata validazione della Nota di aggiornamento al Def (Nadef) da parte dell'Upb.
Nadef confermata
Nonostante la bocciatura, ha aggiunto, il Governo “ritiene opportuno confermare le previsioni contente nella Nadef. I rischi politici ed economici internazionali sono sempre esistiti ed è anche per questo motivo che nei documenti di programmazione si formulano previsioni prudenziali e non ottimistiche. Ma non possiamo, né non dobbiamo, basare il quadro programmatico su scenari di rischio a ribasso altrimenti stravolgiamo il significato di tale previsione”. L'aumento dello spread “desta certamente preoccupazione ma voglio ribadire che si tratta di una reazione eccessiva non giustificata dai fondamentali dell'economia e della finanza pubblica italiana”.
Il punto
Ciò di cui si dovrebbe discutere, secondo Tria, “è unicamente il delta tra il quadro tendenziale e quello programmatico e non la misura in cui la previsione ufficiale si distacca dalle previsioni di analisti o istituzioni internazionali. Tali previsioni sono state pubblicate in tempi diversi e sulla base di informazioni parziali e obsolete alla luce delle scelte di politica economica del governo”.
Dettagli
Il titolare di via XX settembre ha poi illustrato alcuni dettagli della manovra. Le coperture ammontano a 15 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di tagli e 8,1 miliardi di aumenti di entrate. Nell'anno successivo le coperture sono di 7,8 miliardi con un importo analogo di tagli e aumenti di entrate pari a 3,9 miliardi, nel 2021 4,7 i miliardi dovuti ai tagli e 5,2 miliardi alle maggiori entrate. L'impatto sul tasso di variazione del Pil della manovra è di 0,6 punti percentuali nel 2019. Nel prossimo anno l'Iva (costo 12,5 miliardi) spingerà la crescita di 0,2 punti; reddito di cittadinanza e anticipo pensionistico costano 16 miliardi (+0,3 Pil); la flat tax 600 milioni (+0,1 Pil); gli investimenti 3,5 miliardi (+0,2 Pil); incentivi a investimenti e p.a. 1,8 miliardi (+0,1% Pil); spese indifferibili 2,3 miliardi (+0,1). Le coperture (6,9 mld tagli; 8,1 mld entrate) riducono il pil di 0,4 punti.