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Tria all'Eurogruppo: “Il programma non cambia”

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Ciò che è stato scritto è stato sostanzialmente anche detto: il ministro Giovanni Tria conferma all'Eurogruppo la volontà dell'esecutivo di tirare dritto sulla Manovra, senza concedersi a modifiche dell'ultimo momento per quietare le rimostranze di Bruxelles sui contenuti. Il titolare del dicastero dell'Economia ribadisce che “il programma del governo non cambia ma c'è la volontà di discutere… Penso che uno sforzo debba essere fatto per riportare la discussione sulla reale portata del tema”, allontanando quindi il focus dell'Ue dalla sola voce del deficit. Il tutto, ha spiegato il ministro, tenendo presente che “si conferma un rallentamento dell'economia europea non solo italiana”, ricordando però che “l'Italia rallenta meno di altri”. Il senso del riportare la questione alla sua dimensione reale verterebbe proprio su questo punto: “Stiamo parlando di scostamenti che non sono grandi, perciò dico che bisogna riportare la discussione alla portata reale. Era necessario aumentare il deficit per fare le cose che il governo riteneva importanti, ma certamente non abbiamo sforato i parametri”.

Loger: “Non vedo cambiamenti”

In sostanza, la posizione del governo sulla Manovra resta la stessa. Anzi, l'invito è a riconsiderare il tutto in un'ottica più congrua alle sue dimensioni, tanto che lo stesso vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, si era detto non preoccupato della procedura d'infrazione da parte dell'Europa invocata da più parti contro l'Italia.  A ogni modo, la riunione dell'Eurogruppo è servita a Tria anche per fare il punto sulla questione e per un confronto con i corrispettivi europei, ancora scettici sulla portata della Manovra italiana: “Non vedo cambiamenti da parte italiana – ha detto il ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loger -. Aspettiamo questa settimana ancora una risposta chiara della Commissione. Io penso che ci saranno ancora tensioni con l'Italia”.

Procedura d'infrazione?

Il prossimo 3 dicembre l'Eurogruppo si riunirà per vagliare la questione Italia, nel giorno in cui avrà sul tavolo le varie opinioni della Commissione sui Documenti programmatici. In quel momento si saprà probabilmente quale sarà il destino dell'Italia e se, realmente, si andrà avanti con una procedura d'infrazione per deficit troppo elevato. Per questa eventuale richiesta non si dovrà attendere molto: mercoledì prossimo la Commissione darà il suo parere sul progetto di Bilancio per il 2019 e, a quel punto, deciderà se avanzare la proposta di un procedimento sanzionatorio.

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