C'è un soggetto minorenne indagato, ma è solo un atto dovuto perché è tutto da vedere. La consistenza indiziaria sarà tutta da valutare”. Queste le parole di Giovanna Lebboroni, procuratore capo al tribunale dei Minori delle Marche, durante la conferenza stampa tenuta questo pomeriggio sugli sviluppi dell'indagine relativa alla tragedia avvenuta nella discoteca di Corinaldo.
L'iscrizione al registro degli indagati
Otto persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Uno di loro è un minore; si tratta del 17enne indicato da tre testimoni come colui che avrebbe spruzzato in sala lo spray al peperoncino. Il procuratore ha rivelato durante l'incontro con i giornalisti che su di lui si procede per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose. “E' solo un atto dovuto – ha detto Lebboroni – perché è tutto da vedere. La consistenza indiziaria sarà tutta da valutare. Ma sul ragazzino ci sono flebili indizi“. Gli altri sette indagati dalla magistratura ordinaria sono invece maggiorenni e sono i tre titolari dell'azienda che gestisce il locale e i quattro proprietari dell'immobile. Il capo d'accusa è quello di reato di omicidio colposo.
La questione biglietti
Si cerca di stabilire se, per il concerto del rapper Sfera Ebbasta che doveva tenersi venerdì sera alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, siano stati venduti più biglietti della capienza possibile. Il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza a RaiNews24 ha detto: “Posso dire che dai primi accertamenti abbiano escluso siano stati venduti così tanti biglietti, ma che c'era una disponibilità di 1.600 tagliandi e dalle matrici risultano staccati circa 600 unità”.
L'ipotesi banda
Sull'ipotesi della presenza di una banda nel locale, il procuratore Lebboroni ha spiegato ai giornalisti: “Per ora non ci sono evidenze di una banda. Due persone avrebbero dichiarato di essere state derubate, il che potrebbe rendere plausibile la tesi dell’utilizzo di una sostanza urticante con finalità predatorie, ma è un’ipotesi che stiamo verificando“.