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Torino, seconda giornata al Lingotto. Martina: “Siamo il Pd. Non torniamo indietro”

Prosegue la tre giorni di convention della mozione renziana al Lingotto di Torino, organizzata dall’ex premier per rilanciare la sua candidatura alla segreteria del Partito democratico. Nel corso della prima giornata, Renzi aveva confermato la sua volontà di proseguire sulla strada verso il ruolo di segretario del Pd “con l’ambizione di rappresentare una svolta e tornare all’egemonia, non in senso gramsciano, ma nel dettare l’agenda di un’Italia che non si rassegna al catastrofismo”. La seconda tranche al Lingotto, invece, ha fatto registrare l’intervento del ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina, il quale ha rimarcato la linea renziana: “Noi siamo il Partito Democratico e non torniamo indietro: vogliamo guardare avanti. Proprio qui, 10 anni fa – ha spiegato – si realizzò uno dei momenti più alti del centrosinistra, siamo qui perché vogliamo ancora essere all’altezza di quella prospettiva”.

Martina cita Regeni

Nel proseguire il suo discorso, il ministro si è a lungo soffermato sulla tematica dell’appartenenza sottolineando come, in questa fase del centro-sinistra, si renda necessaria “la nuova appartenenza comune. Siamo oltre la fusione fredda e la prospettiva di un partito che torna ad avere il trattino. Non ci interessa questa prospettiva. Diversi e uniti è possibile”. Poi una citazione di Giulio Regeni: “All’antieuropeismo dobbiamo dare battaglia senza timidezza e contrapporre una nuova visione. Nessun trattato smentirà la necessità di una svolta nell’anima europea. Un giovane italiano, in uno dei suoi ultimi interventi, richiamava alla riscoperta del patto sociale tra cittadini e istituzioni per una maggiore partecipazione democratica in Europa. Sono le parole di Giulio Regeni. Occorre dire ancora una volta che vogliamo verità. Occorre dire chiaro che la sovranità europea è la sovranità italiana”.

Renzi: “Mi commuovo ancora”

Praticamente in contemporanea, è arrivato il commento via Facebook di Matteo Renzi: “Confesso che mi emoziono ancora – ha scritto l’ex premier -. Dovrei esserci abituato ma non è così. Migliaia di persone prendono treni, aerei, auto, pullman. E vengono a discutere fino a mezzanotte nei gruppi di lavoro. E ascoltano relazioni belle e impegnative. E propongono idee, scrivendo dal basso la mozione congressuale ma soprattutto condividendo un’emozione che – semplicemente – per noi si chiama politica”. E Renzi prosegue, riprendendo la linea del suo discorso di apertura al Lingotto, specificando come “non tutti abbiano colto che la forza di questa straordinaria esperienza non è il leader, non è il ticket, non è il gruppo dirigente… è che qui c’è un popolo vero, in carne e ossa, che non si rassegna a lasciare il futuro al catastrofismo”.

Orfini: “Il Pd ha collocazione chiara”

E, nella giornata in cui l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha presentato a Roma (al Brancaccio) il suo Campo progressista, nata sul modello Ulivo e con l’aspirazione di “una coalizione ampia e aperta”, è arrivata pronta la replica del presidente Dem, Matteo Orfini: “Il Pd è il più grande partito della sinistra europea e quindi la sua collocazione è chiara, nel centrosinistra. Lo abbiamo ribadito in ogni occasione e Giuliano Pisapia lo sa benissimo”. Poi prosegue sulla questione alleanze: “Con Alfano siamo al governo insieme perché nel 2013 non abbiamo vinto le elezioni e per andare avanti ci siamo alleati con forze a noi alternative. E’ però abbastanza evidente che difficilmente un partito di sinistra potrà allearsi con un partito che si chiama Nuovo Centro Destra”.

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