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uella di Genova è una ferita aperta che difficilmente si potrà ricucire completamente”. Lo ha detto il ministro dei trasporti Danilo Toninelli, questa mattina, prima della cerimonia che darà inizio allo smontaggio del Ponte Morandi, il viadotto crollato lo scorso 14 agosto che ha causato la morte di 43 persone.
Il presidente del Consiglio Conte, anche lui presente, nell'assicurare che tornerà spesso per seguire personalmente i lavori di ricostruzione, ha invece ribadito che la nuova opera “sarà il riscatto di Genova, della Liguria, e dell’Italia”.
Oggi comincerà inoltre l'udienza dell'incidente probatorio nell'ambito delle indagini sul crollo del Ponte. In aula, davanti al giudice dell'udienza preliminare, Angela Nutini, sono presenti i pm, i consulenti e i periti e alcuni familiari delle vittime. Molti parenti hanno chiuso la partita dei risarcimenti con Autostrade e quindi hanno rinunciato a essere presenti in aula.
La demolizione
Stando ai piani, dopo la demolizione inizierà subito la costruzione del nuovo viadotto, che dovrebbe essere concluso entro l’aprile del 2020. Fortunatamente oggi il vento dovrebbe essere clemente con Genova, e secondo le previsioni, le condizioni climatiche dovrebbero essere ideali per i lavori previsti. Proprio la presenza del vento forte aveva causato rallentamenti negli scorsi giorni.
Ieri notte sono stati eseguiti gli ultimi test per verificare l’adeguatezza dei macchinari montati per la demolizione, che sarà portata a termine per passaggi successivi, “smontando” le vari parti che formano la struttura del ponte.