Bancarotta fraudolenta e false fatturazioni: sarebbero queste le accuse mosse nei confronti di Tiziano Renzi e sua moglie, Laura Bovoli, entrambi finiti, secondo quanto riportato dal sito web del Corriere della Sera, agli arresti domiciliari. Una misura cautelare applicata nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento di tre cooperative, tutte collegate alla società “Eventi 6”, gestita dalla famiglia. Oltre che verso i genitori dell'ex premier Matteo Renzi, lo stesso provvedimento sarebbe stato emesso nei confronti del vicepresidente di una delle tre cooperative in oggetto, Gian Franco Massone. A disporre la misura è stato il gip di Firenze ed eseguito dalla Guardia di Finanza e, per quanto riguarda le ipotesi di reato, ci si concentra in particolare sull'emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti all'interno di una delle società, e su una presunta bancarotta fraudolenta per le altre due cooperative in questione, tra il 2010 e il 2013.
L'ordinanza
Secondo quanto scritto nell'ordinanza, “con riferimento alla posizione di Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono poi in evidenza condotte volontarie realizzate non per fronteggiare una contingente crisi di impresa, quanto piuttosto di condotte imprenditoriali finalizzate a massimizzare il proprio profitto personale con ricorso a strategie di impresa che non potevano non contemplare il fallimento delle cooperative”. Stando alla stessa ordinanza, il provvedimento è stato disposto in quanto “sussiste il concreto ed attuale pericolo che gli indagati commettano reati della stessa specie di quelli per cui si procede (tributari e fallimentari)”.
La reazione dell'ex premier
In serata è arrivata la reazione del figlio della coppia, l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale ha annullato la presentazione del suo libro al Circolo della stampa di Torino: “Ho molta fiducia nella giustizia italiana, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato. Io non ho letto le carte, aspetto le sentenze. So però ciò che hanno fatto in questi anni alla mia famiglia. E mi basta per dire che non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web. I miei genitori si difenderanno in aula, come tutti i cittadini. Io continuerò a combattere per questo Paese, forte della mia onestà”.