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TERREMOTO, SCOSSA DI 3.8 NELLE MARCHE. MORTO UNO DEI FERITI

Paura a Norcia dove è stata chiaramente avvertita una scossa di magnitudo 3.8 con epicentro nella provincia di Macerata che ha portato molte persone, terrorizzate, a scendere in strada, nel timore di un nuovo terremoto. Immediato l’intervento di Protezione Civile della Regione e Vigili del Fuoco che hanno verificato la presenza di eventuali danni strutturali.

Intanto l’ultima delle 6 vittime dell’hotel Roma di Amatrice, raso al suolo dal sisma del 24 agosto, è stata recuperata dai Vigili del Fuoco al termine di un lavoro difficile. Il corpo era infatti incastrato tra i calcinacci sotto una trave di cemento armato, dieci metri più in basso rispetto al punto dove era posizionata la stanza in cui si trovava al momento della scossa. Con questo recupero dovrebbero essere finiti i morti dell’albergo ma i pompieri continueranno a scavare per verificare che tra le macerie non ci siano altri cadaveri, non risultanti dall’elenco ufficiale. Ci sono, infatti, almeno una decina di camere che non sono state raggiunte. Il numero delle vittime del sisma, però, cresce. E’ infatti deceduto in rianimazione a Pescara, Filippo Sanna, il giovane di 23 anni, originario di Nuoro, che viveva ad Amatrice con la famiglia: era rimasto per alcune ore, sotto le macerie della sua casa.

Si appresta a muovere i primi passi concreti l’inchiesta giudiziaria avviata dalla procura di Rieti. Il procuratore capo Giuseppe Saieva, arrivando alla cerimonia funebre di Amatrice, ha annunciato che domani darà il via ai primi accertamenti nell’ambito dell’inchiesta, al momento ancora a carico di ignoti, in cui si ipotizzano i reati di disastro colposo e omicidio colposo.

La roadmap tracciata dalla procura reatina, che vede impegnata anche la pm Cristina Cambi, prevede una prima fase – iniziata lunedì con il sequestro dell’edificio della scuola di Amatrice “Romolo Capranica” – che vedrà gli investigatori di carabinieri, guardia di finanza e corpo forestale impegnati a sequestrare gli stabili danneggiati dal sisma. Parallelamente, la procura dovrà acquisire anche tutta la documentazione amministrativa al momento sepolta sotto le macerie dei municipi dei due comuni reatini.

Sarà necessario, sulla base dei sopralluoghi che stanno compiendo i tecnici vigili del fuoco, avviare anche una mappatura di tutti gli edifici danneggiati su cui si dovrà concentrare l’attenzione del pool di consulenti tecnici che la procura si appresta a nominare. Subito dopo, e comunque “a breve”, gli inquirenti inizieranno a sentire tecnici comunali e amministratori, in primis i sindaci. L’inchiesta procederà su più fronti, compreso quello relativo ai crolli degli edifici privati. La guardia di finanza avvierà una campionatura dei materiali utilizzati negli edifici danneggiati per capire se fossero scadenti o non in grado di sostenere un terremoto in una zona ad alto rischio sismico.

Queste ultime verifiche, ovviamente, riguarderanno soprattutto la scuola di Amatrice e il campanile di Accumoli, pesantemente danneggiati nonostante i recenti interventi di miglioramento e consolidamento sismico; un aspetto su cui sta già lavorando la stessa guardia di finanza su input dell’Anac. Anche il Comune di Amatrice vuole vederci chiaro sul crollo della scuola Capranica e, attraverso i suoi legali, ha già sollecitato la procura a chiedere in tempi brevi al gip un incidente probatorio per l’acquisizione delle prove e una perizia tecnica.

L’autorità giudiziaria dovrà vigilare anche sulla ricostruzione e sul rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti, tema al centro di un incontro tra il comandante generale della guardia di finanza, Giorgio Toschi, e il procuratore Saieva, e di una telefonata tra lo stesso capo della procura reatina e il presidente dell’anticorruzione, Raffaele Cantone. Intanto la magistratura ascolana, che attualmente ha aperto un fascicolo mod. 45 (notizie che non costituiscono reato), aprirà un’indagine vera e propria per disastro colposo e omicidio colposo.

L’attenzione primaria dei magistrati si concentra sugli edifici pubblici: la scuola elementare di Arquata del Tronto e l’ospedale di Amandola, dove i primi controlli effettuati (oggi c’è stato un sopralluogo dei vigili del fuoco) hanno evidenziato anomalie meritevoli di approfondimenti che devono passare attraverso l’apertura di un’inchiesta vera a propria. Attenzione verrà prestata anche a quegli edifici civili dove appare fin da ora evidente che tetti di cemento armato siano stati poggiati su strutture in pietra non in grado di sostenerli per via del peso.

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