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Tav: venerdì si decide

Entro venerdì il governo dovrebbe decidere il da farsi sulla Tav. E' emerso oggi a Palazzo Chigi, nel corso del vertice per prendere una decisione sul via libera o lo stop ai bandi Telt per la costruzione dell'opera (la scadenza è l'11 marzo). A presenziare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. “Prenderemo una decisione nell'interesse nazionale e quindi il governo non può cadere”, ha assicurato Conte.

Pd e M5s: pareri opposti

Le posizioni restano opposte: da un lato la Lega favorevole ad andare avanti, dall'altro il M5s che tiene il punto sul fronte del no. E poi c'è Nicola Zingaretti, segretario del Pd da nemmeno un giorno, che ieri ha fatto visita ai cantieri della linea ad alta velocità in Piemonte per dare un'accelerata alla linea favorevole dei dem: “I bandi non si interrompano: sarebbe criminale pensare di perdere centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro”, ha detto il governatore della Regione Lazio. A fotografare i malumori dei 5Stelle sul progetto Tav ci pensa Stefano Buffagni, parlamentare del M5s e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ospite alla trasmissione Agorà di Raitre, afferma: “Guardi io non mi occupo di trovare il compromesso (sulla Tav ndr). Detto ciò se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi per opere vecchie io non vedo il problema”.

Rixi: “Sì al progetto alternativo”. Ma la Francia frena

“Sono per far partire i bandi, che non vuol dire far l'attuale progetto: si può risparmiare 1,5 miliardi, forse anche di più, chiedendo più contributi all'Ue e rivedendo parte della tratta italiana, così da usare quelle risorse per fare opere utili alle comunità locali, non solo in Piemonte”, aggiunge Rixi, convinto che “un accordo si possa trovare col buon senso”. “E' assurdo pensare di far viaggiare i convogli a distanza di 5-10 minuti in un tunnel che non ha le caratteristiche per garantire la sicurezza – sostiene a proposito del vecchio tunnel del Frejus -. Con la Francia abbiamo due sole linee di collegamento, abbiamo bisogno di realizzare una capacità ferroviaria che ci consenta di usare convogli moderni”. Ma l'idea del progetto alternativo, sembra naufragare, come spiega Louis Besson, presidente della commissione intergovernativa franco-italiana per la Torino-Lione, ospite della trasmissione Radio anch'io su Rai Radio 1. Egli sottolinea che “è completamente falso” che la Francia non ha stanziato i fondi per la Tav. Ed aggiunge: “I soldi sono stati stanziati, sono pronti”, aggiunge Besson, convinto che la Francia direbbe “no” all'ipotesi di accantonare il tunnel di base per dare vita ad un progetto alternativo.

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