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Taranto in ricordo delle vittime dell'inquinamento

Il ricordo delle vittime dell'inquinamento torna ad aleggiare sulla città di Taranto. Sono migliaia le persone che stasera hanno partecipato, al centro della città ionica, alla fiaccolata per ricordare i bambini che sono morti, per tumore, a causa dell'inquinamento industriale. La manifestazione coincide col trigesimo della scomparsa di un 14enne di Taranto, ed è promossa dall'associazione “Genitori Tarantini” che già in passato si è resa protagonista di iniziative simili tra cui la marcia dei passeggini vuoti. Il corteo è partito poco dopo le 18 dall'Arsenale della Marina Militare snodandosi lentamente. Si è trattato di un corteo silenzioso e molti partecipanti hanno tra le mani una piccola fiaccola accesa. Ad aprire – come riferisce l'Agi – sono i cartelloni che portano le foto dei bambini scomparsi negli ultimi tempi. Alcuni bambini sfilano portando dei cartelloni, tra cui c'è quello con la scritta “I bambini non sono farfalle con le ali spezzate”. Nella prima parte del corteo, ci sono anche una serie di sottili croci bianche tenute ben issate. Al passaggio della fiaccolata nelle vie centrali di Taranto, Di Palma e D'Aquino, diversi negozi hanno spento le insegne, le luci interne e chiuso temporaneamente gli esercizi in segno di partecipazione all'iniziativa.

Lutto cittadino

In occasione della fiaccolata, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha indetto il lutto simbolico della città e Arcelor Mittal, l'azienda che è subentrata all'Ilva in amministrazione straordinaria nella gestione degli impianti siderurgici, ha invitato i suoi dipendenti a un momento di raccoglimento in concomitanza con la manifestazione e messo le bandiere a mezz'asta. Un gesto criticato sui social soprattutto da quanti non condividono la presenza dell'industria dell'acciaio e ritengono che questa sia la principale fonte di inquinamento che causa a Taranto malattie e decessi

Peacelink: “Emissioni aumentate”

E proprio oggi Peacelink ha diffuso gli ultimi dati delle emissioni inquinanti dell’ex Ilva. Numeri drammatici, raccolti da Arpa Puglia a gennaio-febbraio, che raccontano di un incremento del 195 per centodegli Ipa, 150% di benzene, 111% di idrogeno solforato e di incrementi superiori al 20% per Pm10 e Pm2,5 rispetto agli stessi mesi del 2018.

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