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Tap: dopo ok Consiglio di Stato, il Ministero dell’ambiente autorizza espianto degli ulivi

Con una comunicazione della Prefettura di Lecce, è arrivato il via libera del Ministero dell’Ambiente per l’espianto di circa 200 ulivi nella zona dove dovrà passare la tubazione del gasdotto Tap a Melendugno. Nelle prime ore della mattinata, nonostante le proteste di 300 manifestanti, tra i quali anche il sindaco Marco Potì ed altri sindaci della zona, i mezzi sono entrati nel cantiere, supportati dalle forze dell’ordine.

I lavori nel cantiere

I lavori delle tubature che porteranno il gas dall’Azerbaigian sino al Salento, dopo aver attraversato Turchia, Grecia e Albania, erano stati interrotti dalla Prefettura di Lecce dopo le proteste di amministratori locali e organizzazioni contrarie al progetto. Lavori contro i quali si era schierata anche la Regione Puglia, che ha chiesto più volte al governo che l’approdo delle tubature fosse individuato in un’altra zona e non a San Foca.

L’ok del Ministero

Il via libera del Ministero dell’Ambiente precisa che le attività di espianto degli ulivi si riferiscono ad “attività preparatorie di rimozione ulivi e realizzazione della strada di accesso all’area di cantiere del microtunnel” parlando di una “fase 0” e distinta, come indicato dalla commissione di valutazione di impatto ambientale (VIA) definita fase 1 a e b e connesse alla “realizzazione del microtunnel a cui sono associate altre e diverse prescrizioni con relative verifiche di ottemperanza”.

Il parere del Ministero dell’Ambiente, inoltre, di fatto fa seguito alla decisione del Consiglio di Stato, pubblicata ieri, che ha respinto gli appelli proposti dal Comune di Melendugno e dalla Regione Puglia relativi alla valutazione di impatto ambientale del Consiglio di Stato e ha confermato la sentenza emessa dal Tar precisando che “la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione VIA avesse approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e che anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno) fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili alternative (ben undici)”.

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