“Il sommerso vale in Italia 190 miliardi, pari al 12 per cento del Pil”. Lo ha detto ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan durante l’inaugurazione dell’anno di studi della Guardia di Finanza. “Tra 2012 e 2014 – ha aggiunto – il tax gap è ammontato a 109,7 miliardi l’anno. “Il gap Iva è pari al 40,5 per cento del mancato gettito tributario”.
L’evasione fiscale, ha sottolineato il titolare di via XX Settembre, “va contro l’equità e l’inclusione sociale. Nonostante i molti interventi, molto resta ancora da fare nel contrasto all’evasione, che resta una priorità del governo”.
Il ministro è tornato poi a ribadire l’importanza delle riforme. Una strada che l’Italia ha intrapreso negli ultimi anni e che va proseguita. “Di fronte all’incertezza – ha affermato – l’immobilismo è la strategia più sbagliata. I governi devono fare scelte chiare e precise. Il cambiamento va anticipato e indirizzato. Questa strategia si concretizza nelle riforme che consentiranno la crescita del Pil, dell’occupazione e della coesione sociale”
Di fisco ha parlato nella stessa occasione anche il premier Renzi: “La riduzione della pressione fiscale – ha detto – è il caposaldo dell’azione di governo e non è in ragione di un fumo ideologico. Il punto chiave è che l’Italia ha una pressione fiscale insostenibile e la riduzione è il primo modo di affermare la giustizia sociale. Questo disegno organico unito al record della lotta all’evasione fa il governo particolarmente sensibile ai temi del fisco”.
Il capo del governo ha quindi sottolineato che la Guardia di Finanza deve essere “al servizio del contribuente”, modificando “la forma mentis del rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione”.