Ammontano a 7 miliardi di euro i danni provocati dal sisma che lo scorso 24 agosto ha colpito il Centro Italia, radendo al suolo Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Per questo l’Italia ha chiesto all’Unione Europea di attivare il Fondo di solidarietà.
La cifra figura già sul documento presentato alla Commissione, ma a questa somma si dovrà aggiungere la stima dei danni e i costi per la prima emergenza per il terremoto di fine ottobre che, tra gli altri disastri, ha ridotto in mille pezzi la cattedrale di Norcia. La stima è ancora in via di definizione. Ma è sulla base di queste due cifre che Bruxelles calcolerà quanto stanziare.
Intanto anche a livello nazionale si lavora per affrontare l’emergenza degli sfollati e la ricostruzione post terremoto: mentre in commissione Bilancio del Senato si sta esaminando il “decreto terremoto” e il Mibact ha nominato Paolo Iannelli soprintendente speciale unico per le zone colpite dal sisma, la Protezione civile ha aumentato da 600 a 900 euro mensili il contributo massimo di autonoma sistemazione per gli sfollati del terremoto che hanno avuto la casa distrutta o danneggiata. Somma che potrà aumentare in presenza di ultra 65enni, portatori di handicap e disabili. Il contributo si applica anche agli studenti iscritti alle università che hanno sede nei comuni coinvolti. E a questo punto la questione stima dei danni a livello europeo diventa cruciale: la richiesta italiana sarà “trattata rapidamente, in modo da sostenere gli sforzi per la ricostruzione nel Paese”, spiega Jakub Adamowicz, portavoce dell’esecutivo comunitario per le politiche di Coesione, che ricadono sotto la responsabilità di Corina Cretu.
Il commissario Ue nelle settimane scorse aveva già espresso la sua solidarietà, annunciando anche un viaggio ad Amatrice, a dicembre. “L’Ue è pienamente solidale con autorità e cittadini”, ribadisce infatti il portavoce. L’Italia – spiegano a Bruxelles – ha chiesto un pagamento anticipato. L’ammontare sarà calcolato in base alla valutazione preliminare della richiesta. Ma è presto per dire quando arriverà la decisione, non solo perché la domanda è stata appena presentata, ma anche perché – si fa presente – la stima dei danni è ancora provvisoria, visto che la seconda serie di scosse risale a fine ottobre, e i danni si stanno ancora contando. “L’obiettivo – assicurano comunque Adamowicz – è quello di sbloccare il pagamento anticipato velocemente, come ci ha chiesto l’Italia”. Dalla sua creazione, nel 2002, l’Italia è stata il principale beneficiario europeo del Fondo di solidarietà, con la mobilitazione totale di 1,3 miliardi di euro. Il Paese ha beneficiato otto volte dell’assistenza del Fondo, incluso dopo il terremoto dell’ottobre 2002 in Molise; dell’aprile 2009 in Abruzzo; e del maggio 2012 in Emilia Romagna.
La ripartizione della richiesta da 7 miliardi e 56 milioni è stata illustrata dal Dipartimento della Protezione Civile: 4,9 miliardi si riferiscono ai danni relativi agli edifici privati e 350 milioni ai danni subiti dagli edifici pubblici. La stima dei danni subiti dal patrimonio culturale è pari a circa 542 milioni e sono oltre 532 milioni le spese affrontate per la gestione delle attività emergenziali finalizzate al soccorso e all’ assistenza alla popolazione. Inoltre, il danno alle infrastrutture di viabilità ed alle reti dei servizi essenziali è pari a circa 732 milioni.