Sap, Coisp e Consap, principali sindacati di Polizia, sono uniti nella protesta contro le scelte del governo in materia di stanziamenti e scelte sul tema della sicurezza. E per manifestare hanno scelto un posto simbolico: Pontassieve (Firenze) paese d’origine di Matteo Renzi. i numerosi esponenti della Ps hanno posizionato striscioni, bandiere e una sagoma che rappresenta alcuni poliziotti con un coltello piantato nella schiena, accompagnati dalla scritta: “Ci hanno pugnalato alle spalle”. Presente anche una delegazione del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco. La questura di Firenze ha negato l’autorizzazione per tenere il sit-in in piazza Vittorio Veneto, cioè a due passi dalla casa del premier.
“Essere qui a Pontassieve stamani”, nel paese dove abita il premier Matteo Renzi, “non è una provocazione ma semplicemente l’estremo tentativo per dialogare con il presidente del Consiglio. Dovevamo essere ricevuti per legge a Palazzo Chigi e non siamo stati ricevuti. Dovevamo confrontarci con il governo, e non è stato possibile” ha detto il segretario generale del sindacato autonomo di polizia Consap, Giorgio Innocenzi. “Stiamo chiedendo da tempo di essere ricevuti – ha spiegato Innocenzi – Vogliamo parlare, vogliamo dialogare. Questa manifestazione non va intesa come provocazione ma come tentativo di avere un dialogo con il governo per raggiungere le migliori condizioni possibili per la sicurezza, nell’interesse nostro ma soprattutto dei cittadini”. Riguardo alle richieste da fare a Palazzo Chigi, Innocenzi ha parlato in sintesi di “trattamento dignitoso per gli appartenenti alle Forze di Polizia e soprattutto di un investimento reale e concreto per l’equipaggiamento, per essere in grado di contrastare effettivamente il terrorismo e la criminalita’”.