Avuoto anche il terzo tentativo odierno di dare un presidente alla Camera dei deputati: lo scrutinio numero 3 è finito con una fumata nera e, a questo punto, sarà necessario una quarta votazione durante la quale basterà la maggioranza assoluta. Fumata nera anche al secondo scrutinio al Senato. Ma con una novità, la Lega, su input del segretario Matteo Salvini, ha votato compatta per Anna Maria Bernini. Decisione che il leader del Carroccio dice di aver preso per “senso di responsabilità, per uscire dal pantano”. Ma che rischia di creare una frattura nel centrodestra, con Forza Italia ancora decisa a sostenere il nome di Paolo Romani.
Svolta?
A Bernini sono andati 57 voti (58 sono i senatori leghisti). Troppo pochi per eleggere l'ex ministra delle Politiche europee del terzo governo Berlusconi, ma abbastanza per lanciare un segnale agli (ex?) alleati. E, infatti, dopo l'uscita di Salvini, il presidente azzurro ha subito convocato i vertici di Fi a palazzo Grazioli, per fare il punto. Poi la reazione furiosa: “I voti della Lega a Bernini rompono la coalzione, smascherato governo Lega-M5s”.
Senato
La cronaca: a palazzo Madama il secondo e ultimo spoglio si è concluso con un nulla di fatto. Le schede bianche, alla fine, sono risultate 256. All'esito del primo scrutinio, invece, erano state 312. Il terzo round è previsto per domani alle 10.30. Chiusa l'Aula iniziano le trattative, per verificare se quello di Bernini potrà essere davvero il nome giusto su cui far convergere anche i voti del Movimento 5 Stelle.
Camera
Alla Camera è, invece, iniziata la terza e ultima chiama di oggi. Anche in questo caso il nuovo presidente non sarà eletto. All'esito della prima votazione a Montecitorio le schede bianche erano state 592, mentre le nulle 18. Avevano ricevuto voti: Brunetta (2), Muroni (2), Stumpo (2), Bonafede (2), Ermini (1), Lupi (1), Tripiedi (1). Fumata nera anche dopo il secondo spoglio, con 577 schede bianche.