Si è aperto con l’approvazione in Commissione affari costituzionali del Senato il Rosatellum-day: la Legge elettorale, attesa dall’esame di Palazzo Madama, ha incassato il “Sì” nella serata di ieri, a seguito di un concitato ma breve dibattimento condito dall’uscita dall’Aula dei senatori di Mdp e M5S. Una scelta che, come immediata conseguenza, ha portato al decadimento di tutti gli emendamenti presentati dai partiti e a una conclusione della seduta avvenuta in tempi estremamente rapidi. Il primo esito odierno è previsto sulle pregiudiziali, al termine di una seduta che avrà inizio alle 11 e che, come da previsioni alla vigilia, si preannuncia estremamente calda: la protesta delle minoranze in opposizione al testo del Rosatellum bis continua infatti a oltranza, specie contro il sigillo posto sulla Legge da parte della maggioranza ‘a quattro’ che, nei giorni scorsi, ha incassato ben tre fiducie: “Noi a questa farsa non ci stiamo – è stato il commento di Loredana De Petris, capogruppo di Si – dopo che avevamo fatto lo sforzo di limitare gli emendamenti per discutere del merito, e dopo che abbiamo cercato di capire se ci fossero margini per modificare la legge, è intervenuto il sottosegretario Pizzetti che ha affermato che la fiducia è stata messa alla Camera perché richiesta dalla maggioranza. Questo è troppo”.
“Sinistra italiana in piazza contro il Rosatellum”
Del resto, anche i primi emendamenti votati erano stati respinti dalla Commissione, con il relatore Salvatore Torrisi a dare parere negativo su tutte le proposte di modifica: “Dopo la forzatura gravissima della fiducia sulla legge elettorale alla Camera – hanno scritto i capigruppo di Si -, il Pd e il governo non pensino di mettere la fiducia anche al Senato. Sarebbe un atto arrogante e prepotente. I gruppi parlamentari di Sinistra italiana saranno alla manifestazione contro il Rosatellum, promossa dal ‘Coordinamento per la Democrazia costituzionale'”.
Speranza: “Spero non si arrivi alla fiducia”
Come nei giorni della fiducia, dunque, la principale protesta sarà fuori dall’Aula: “Una legge che ci consegna un Parlamento fatto di nominati – hanno scritto ancora da Si – e che toglie ai cittadini la libera scelta di eleggere i propri rappresentanti. Un vero e proprio imbroglio. Per questo domani saremo al fianco dei comitati”. Una giornata che, insomma, si annuncia rovente, anche se la sensazione sul futuro del Rosatellum è quella di un testo più che blindato. La stessa che, nelle scorse ore, è stata paventata da Renzi in risposta all’apertura al dialogo di Roberto Speranza, coordinatore Mdp. Un “pour parler” al quale, nonostante la controversa replica del segretario dem, dalle parti di “Articolo Uno” non si è ancora rinunciato: “Se la destra è forte – ha detto Speranza a ‘Radio Capitalo’ -, perché Renzi fa una legge che divide la sinistra? Al Senato ci sono pochi voti segreti: faccio un appello a Gentiloni perché non metta la fiducia”.