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“Se populisti significa ascoltare i bisogni
lo siamo”

Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo“. E' uno dei passaggi più forti dell'intervento con cui il premier Giuseppe Conte ha chiesto la fiducia al Senato. 

Passaggi chiave

Un discorso lungo, nel quale il presidente del Consiglio ha illustrato all'Aula quali saranno i passaggi chiave del “cambiamento” (parola richiamata più volta) che l'esecutivo gialloverde intende imprimere al Paese: dal reddito di cittadinanza, alla flat tax, passando per la lotta alle mafie, alla corruzione e all'immigrazione clandestina, sino ad arrivare alla riforma del sistema penale (prescrizione, certezza delle pena e contrasto al conflitto d'interesse) e a una politica estera che resterà Atlantica ma con uno sguardo rivolto alla Russia, la cui società civile “non può essere colpita dalle sanzioni“. Ma anche la revisione dei privilegi della casta, con un taglio deciso a pensioni d'oro e vitalizi. 

Umiltà

Esordendo, Conte, ha salutato il “presidente della Repubblica che rappresenta l'unità nazionale e che ha accompagnato le fasi di formazione di questo governo”. Il premier ha detto di “assumere questo incarico con umiltà ma anche con determinazione, con la consapevolezza dei miei limiti ma anche con la passione e l'abnegazione di chi comprende il peso delle altissime responsabilità a me affidate. Sono profondamente onorato di poter offrire il mio impegno e le mie competenze per poter difendere l'interesse dei cittadini di questo meraviglioso Paese”. Facendo riferimento indiretto a Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che siedevano al suo fianco, si è detto “grato a chi rinunciando a legittime ambizioni personali ha reso possibile la formazione del governo, e mi fanno sentire ancora più profondamente le responsabilità. Non ho pregresse esperienze politiche, sono un cittadino che si è dichiarato disponibile ad assumere eventuali responsabilità e successivamente ad accettare la responsabilità di governo”. 

Avvocato

Conte ha confermato il suo ruolo di “avvocato che tutelerà l'interesse del popolo italiano. Qualcuno ha considerato questa novità in termine di cesura con la storia repubblicana, quasi un attentato alle tradizioni non scritte. Tutto vero, dirò di più: non credo si tratti di una semplice novità, la novità è che abbiamo affrontato un cambiamento radicale del quale siamo orgogliosi”. 

Il cambiamento

Il cambiamento consiste nel “fatto che la prima preoccupazione del governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, milioni di disoccupati, milioni di sofferenti. Il cambiamento è in una giustizia rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini, con nuovi strumenti come la class action, l'equo indennizzo per le vittime di reati violenti, il potenziamento della legittima difesa. Aumenteremo fondi, mezzi e dotazioni per garantire la sicurezza in ogni città. Cambia che combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il 'daspo' ai corrotti e con l'introduzione dell'agente sotto copertura”. Ma anche e il contrasto con ogni mezzo alle mafie “aggredendo le loro finanze, le loro economie e colpendo le reti di relazioni che consentono alle organizzazioni criminali di rendersi pervasive nell'ambito del tessuto socio-economico”. Passaggio accompagnato da una standing ovation della maggioranza e dal coro “fuori la mafia dallo Stato“, subito stoppato dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati

Fisco e reddito

Poi i passaggi sulla politica economica. “E' ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa”. Quanto alla flat tax “ci ripromettiamo di introdurre misure rivoluzionarie che conducano a una integrale revisione del sistema impositivo dei redditi delle persone fisiche e delle imprese. La nostra pressione fiscale, unita a un eccesso di burocrazia, infatti, incidono negativamente sulla qualità del rapporto tributario tra lo Stato e i contribuenti, nonché sulla competitività del nostro Paese. L'obiettivo è la flat tax, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall'introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell'imposta, in piena armonia con i principi costituzionali. Solo così sarà possibile pervenire a una drastica riduzione dell'elusione e dell'evasione fiscale, con conseguenti benefici in termini di maggiore risparmio di imposta, maggiore propensione al consumo e agli investimenti, maggiore base imponibile”. Il nostro sistema tributario, ha osservato, è “datato e non rispecchia più l'attuale realtà socio-economica. Le grandi società, che operano nello spazio transazionale, riescono a nascondere le loro ricchezze nei paradisi fiscali, mentre le piccole aziende e i piccoli contribuenti rimangono schiacciati da un'elevata pressione fiscale. Ha ragione Kotler: occorre ripensare il capitalismo“.

Conflitto di interessi

Decisivo, specie nella dinamica dei rapporti all'interno del centrodestra, il passaggio sul conflitto d'interessi, che Conte ha definito “un tarlo che mina il nostro sistema economico-sociale fin nelle sue radici, e impedisce che il suo sviluppo avvenga nel rispetto della legalità e secondo le regole della libera competizione. Soggetti che sono istituzionalmente investiti dell'obiettivo di perseguire interessi collettivi, e che dovrebbero improntare le loro iniziative a una logica imparziale, in realtà, vengono sovente sorpresi a perseguire il proprio tornaconto personale. Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l'agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l'insorgenza di potenziali conflitti di interesse”.

Europa più equa

Per quanto riguarda il ruolo italiano in Europa, Conte ha spiegato: “L'eliminazione del divario di crescita tra l'Italia e l'Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati. Il debito pubblico italiano è oggi pienamente sostenibile; va comunque perseguita la sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica. La politica fiscale e di spesa pubblica dovrà essere orientata al perseguimento degli obiettivi richiamati di crescita stabile e sostenibile. In Europa verranno portati con forza questi temi per un adeguamento della sua governance, un adeguamento già al centro della riflessione e della discussione di tutti i paesi membri dell'Unione. Siamo ottimisti sul risultato di queste riflessioni e fiduciosi della nostra forza negoziale, perché siamo di fronte a una situazione in cui gli interessi dell'Italia, in questa fase della costruzione europea, coincidono con gli interessi generali dell'Europa e con l'obiettivo di prevenire un suo eventuale declino“. Conte ha aggiunto: “L'Europa è la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un'Europa più forte e anche più equa, nella quale l'Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare più efficacemente i principi di responsabilità e di solidarietà”. 

Migranti

Un primo banco di prova del nuovo modo in cui il nuovo governo vuole dialogare con i partner europei “è certamente la disciplina dell'immigrazione. E' a tutti evidente come la gestione dei flussi migratori finora attuata ha rappresentato un fallimento: l'Europa ha consentito chiusure egoistiche di molti Stati membri che hanno finito per scaricare sugli stati frontalieri, ed in primo luogo sul nostro Paese, gli oneri e le difficoltà che invece avrebbero dovuto essere condivisi. Per questo chiederemo con forza il superamento del Regolamento di Dublino al fine di ottenere l'effettivo rispetto del principio di equa ripartizione delle responsabilita' e realizzare sistemi automatici di ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo. Fin dal primo, positivo colloquio che ho avuto con la cancelliera Angela Merkel ho rimarcato l'importanza di questo tema e le successive dichiarazioni rilasciate dalla medesima durante lo scorso fine settimana dimostrano come si stia affermando la piena consapevolezza che l'Italia non può essere lasciata sola di fronte a tali sfide“. Conte ha poi chiesto all'Aula di riflettere sulla tragica vicenda dell'uccisione del sindacalista maliano Sacko Soumalya in Calabria. “Era uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo Paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. Ma questo non basta. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo”. Il governo, ha sottolinea, “non sarà mai razzista”. 

La Nato e la Russia

Quanto al ruolo geopolitico dell'Italia, Conte ha ribadito “la convinta appartenenza del nostro Paese all'Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d'America quale alleato privilegiato”. Roma sarà però fautrice “di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa”.

 

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