Quanto guadagnerebbe una mamma se venisse mensilmente retribuita? Il suo stipendio sarebbe come quello di un manager, pari a circa 3.045 euro netti al mese. E’ quanto si apprende dal portale ProntoPro.it, che ha calcolato la retribuzione in base alle ore giornaliere lavorative, in casa e fuori, applicando le tariffe riconosciute a professionisti, quali autista privato, chef a domicilio, collaboratrice domestico, personal shopper.
Tante professioni in una
Sicuramente una mamma è anche un autista privato, accompagnando a tutte le ore i figli a scuola, in piscina o dagli amici. La retribuzione oraria media per questa professione è pari a 13 euro l’ora. E’ anche uno chef a domicilio: in media sono 30 euro l’ora. Lavanderia, stireria e pulizie sono le mansioni che in media portano via più tempo dato che per svolgere questi lavori si impiegano almeno 18 ore a settimana: la retribuzione da calcolare è quella di una collaboratrice domestica. La mamma è anche una personal shopper e una consulente per gli acquisti ha una paga oraria pari a 50 euro. In un mese, dunque, una madre ne guadagnerebbe almeno 150, considerando che la sua consulenza non verte solo su scarpe e abiti, ma anche su libri, cancelleria, articoli sportivi e giocattoli.
Ramonda: “Felici del riconoscimento del lavoro di mamme”
In un’intervista rilasciata al periodico Famiglia Cristiana, Paolo Ramonda, responsabile della Papa Giovanni XXIII, sull’ analisi del portale ProntoPro.it riguardo le attività svolte in media dalle mamme dentro e fuori casa, commenta così lo studio: “Noi siamo felici che finalmente, a tre anni dalla nostra proposta, ci sia uno studio serio che riconosca la qualità e la quantità del lavoro delle mamme”. L’impegno delle mamme non è stato monetizzato, ma la ricerca sostiene che meriterebbe uno stipendio che è il doppio della media italiana. Una cifra che può far sorridere, ma che presa sul serio ci riporta al valore del lavoro che svolge un genitore, molte volte sottovalutato. E proprio la Papa Giovanni, tre anni fa, aveva lanciato la proposta di dare uno stipendio alle mamme per i primi 3 anni di vita del bambino.
Una proposta seria e calibrata
“Era una proposta assolutamente seria e anche molto calibrata, parlavamo di 800 euro mensili che certamente costituivano un aggravio per il bilancio dello stato ma che poi avrebbero prodotto frutti in termini di natalità – aggiunge Ramonda – e quindi si sarebbero rivelati un investimento lungimirante da parte dei nostri politici che dovrebbero agire non per il loro tornaconto elettorale ma per il bene del paese”. Dunque, quella del portale è una fotografia di uno stile di vita normale vissuta dalle donne che spesso, se non possono permettersi aiuti, si sottopongono al doppio lavoro, dentro e fuori casa, particolarmente gravoso quando i bambini sono piccoli.
Riconoscere la dignità del lavoro domestico
“Dare uno stipendio alle mamme significa certamente riconoscere la dignità del lavoro domestico, che è pari al lavoro professionale”, spiega infine Ramonda. “Ma soprattutto valorizzarne l’ elevata qualità sociale, perché il lavoro delle mamme crea comunità e vita, tant’è vero che nei paesi che lo monetizzano, per esempio con incentivi fiscali, la natività aumenta. Senza il rifiorire della natalità noi non usciamo da questa crisi economica. Proprio domani il Forum delle famiglie ripropone questo tema con la manifestazione che vede scendere in piazza i passeggini vuoti. Lo slogan crescita zero futuro nero è sacrosanto. E’ ora anche per noi di tornare alla carica”.