Saranno settemila su novemila gli insegnanti che, in base alla fase B di assunzioni previste dalla Buona Scuola, dovranno allontanarsi da casa per lavorare. Il numero lo ha fornito il ministro Giannini, facendo il bilancio delle immissioni in ruolo a ridosso della prima campanella del nuovo anno scolastico, ma non vuole sentire parlare di deportazione. “E’ un numero assolutamente fisiologico, ma mentre l’anno scorso 7.700 insegnanti si sono spostati da Sud e Nord per fare una supplenza quest’anno – ha sottolineato – se ne muovono 7.000 per andare a occupare un posto fisso, per diventare di ruolo”. Una differenza non da poco.
“Ovviamente c’è chi non è contento perché deve spostarsi di qualche chilometro, perché è assunto non quando sperava lui ma la legge sulla scuola – ha promesso il Premier, Matteo Renzi – non è che un inizio”. Un inizio fatto di tanti numeri. “A oggi abbiamo assunto 38mila insegnanti (uno su due con meno di quarant’anni, l’87% donna): 29mila hanno avuto un contratto ad agosto e 9mila hanno avuto una proposta (avranno tempo fino all’11 settembre per accettarla) stanotte. Diecimila insegnanti in piu’ rispetto allo scorso anno (+30%). E di questi 38.000, 31 mila rimarranno a casa loro o quasi, 2.000 avranno una mobilità ridotta (tra province vicine) e 7.000, invece, la avranno più ampia e dovranno spostarsi soprattutto dalla Sicilia verso il Nord, Lombardia in testa, e dalla Campania non solo verso il Settentrione ma anche nel Lazio, polo attrattivo Roma e dintorni. Ma questo accade non perché decide un algoritmo o per un capriccio ministeriale: è al Nord che ci sono più posti disponibili e al Sud docenti abilitati nelle discipline che occorrono” ha spiegato il ministro Giannini. E ha ricordato anche le prossime mosse.
“Un secondo blocco di assunzioni, che partiranno giuridicamente il primo settembre, saranno fatte entro la prima metà di novembre: 55 mila posti di docenza per il potenziamento, circa 7 insegnanti in più per ogni scuola, Deriveranno dal fabbisogno che le scuole comunicheranno dopo il collegio dei docenti e l’impostazione del piano dell’offerta formativa e risponderanno all’esigenza di potenziare musica, arte, economia, lingue straniere, competenze scientifiche”. Per questa seconda tranche – ha assicurato il ministro – “secondo stime attendibili ci sarà una mobilità ridottissima, intorno al 5-6%”.
La titolare del dicastero di viale Trastevere ha parlato anche di sostegno (14.000 assunti a coprire il fabbisogno di 15 regioni), di supplenze (alcuni posti, soprattutto per le materie scientifiche e per garantire continuità didattica, verranno assegnati con supplenza annuale entro l’8 settembre. E sarà per ultimo anno) e del concorso (bando entro dicembre, per arrivare nel settembre 2016 a quei 160.000 assunti inizialmente dichiarati). Ma restano mal di pancia. La Gilda segnala che rispetto ai 16mila posti vacanti sono state effettuate soltanto 9mila nomine. E l’Anief, alla luce dei dati snocciolati oggi da viale Trastevere, ritiene “incomprensibile” l’ostinazione di Governo e amministrazione scolastica nell’opporsi all’apertura nelle Gae, quindi nel piano straordinario di stabilizzazione, degli oltre 100mila abilitati in possesso di diploma magistrale, Tfa, Pas, diploma di Scienze della formazione primaria e titolo conseguito all’estero: “la loro presenza avrebbe evitato di vedere disperse tante cattedre destinate al ruolo”.