La lotta dentro Forza Italia è arrivata in una fase critica. Tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto la frattura sembra insanabile e ogni scenario, a questo punto, è possibile. Il casus belli è stata la rimozione del deputato Gianfranco Chiarelli, fedelissimo dell’ex ministro, da capogruppo azzurro nella commissione Giustizia della Camera per aver contestato “i vertici” del partito durante la discussione sul ddl prescrizione avvenuta negli ultimi giorni. “Una situazione avvilente – ha commentato l’ex governatore pugliese – da partito liberale di massa siamo diventati il partito delle censure, dei commissariamenti, delle sostituzioni, delle epurazioni”. Non la vede, invece, così il consigliere politico azzurro Giovanni Toti che ha risposto “siamo e restiamo un partito serio, nonostante qualcuno si stia impegnando a fondo per trasformarlo nell’opposto”.
Tra i due litiganti il terzo a godere potrebbero essere la Lega di Matteo Salvini o i ribelli padani di Flavio Tosi, che stanno provando a inserirsi nella partita. Il Carroccio ha presentato la sua candidatura alle regionali di Puglia dove correrà con la lista “Noi con Salvini”. I pretoriani del sindaco di Verona, invece, puntano a creare un gruppo parlamentare e ammiccano ai fittiani, sempre più lontani da Forza Italia. “Ogni censura è una pagina triste per chi la pratica” aveva detto Capezzone. Brunetta è stato contestato per aver sostituito Chiarelli su sollecitazione dei vertici azzurri, “indignati” per l’attacco del deputato pugliese durante le dichiarazioni di voto sul ddl prescrizione. “Ha fatto bene – ha sottolineato Toti – Chiarello ha usato il suo tempo in modo ingiustificabile per denigrare compagni di partito”.