E'arrivato l'ok definitivo della Camera al Decreto dignità, approvato con 312 voti favorevoli, 190 contrari e un solo astenuto. Numeri discreti quelli con cui il provvedimento è volato verso quello che sarà il vaglio del Senato e comunque positivi considerando il clima di tensione che ha accompagnato i lavori a Montecitorio, particolarmente intenso per quanto riguarda l'ala di Forza Italia, in rotta con l'ex compagno di campagna elettorale Salvini ma fortemente restia anche a dare il proprio appoggio al Decreto mantra del vicepremier Luigi Di Maio. Ministro che, ovviamente, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto anche se in modo decisamente più pacato rispetto ai suoi sostenitori in aula, richiamati dal presidente Fico: “E' stato migliorato rispetto a quello varato dal Consiglio dei ministri. Abbiamo vinto il primo round, ce l'abbiamo fatta, e senza la fiducia”.
Lo scontro
Diametralmente opposto il parere di FI, esposto dal capogruppo alla Camera, Mariastella Gelimini: “E' il primo passo verso la decrescita. Noi voteremo orgogliosamente 'no' a questo decreto. Noi continuiamo a credere nel centrodestra, lo ha ribadito anche oggi Berlusconi. Per questo agli amici della Lega chiedo di remare tutti nella stessa direzione”. Quasi gioco forza indicare quest'ennesima divergenza come la miglior riprova di uno strappo che appare sempre più insanabile in casa Centrodestra: “Noi siamo pronti al confronto ma non accettiamo imposizioni, perché in democrazia si discute ma non esistono diktat. E ci auguriamo che questo governo nemico del lavoro e dell'impresa vada a casa il prima possibile”. Dura anche la replica del Pd: “Voi non avete costruito la Waterloo del Precariato, avete costruito la Caporetto della vostra propaganda, ma a rischiare di pagare sarà il paese. Mi aspetterei, caro ministro Di Maio, che lei alla fine di questo percorso parlamentare abbia almeno l'umiltà di chiedere scusa agli italiani”.
Novità essenziali
Per quanto riguarda la natura del Decreto, parecchie le novità introdotte: su tutte l'introduzione dell'informativa di rischio 'Nuoce gravemente alla salute' sui Gratta e vinci, assieme al bonus per le assunzioni stabili. Per questo punto, in particolare, sarà previsto il risanamento dei rapporti con gli imprenditori, governo e maggioranza sul quale i soggetti hanno trovato un accordo: proroga al 2019 e al 2020 della normativa vigente sulla decontribuzione al 50% per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani sotto i 35 anni. Incentivo che vale tre anni e toccherà un tetto massimo di 3 mila euro. E ancora, un provvedimento contro il gioco d'azzardo: previste, infatti, le tessere sanitarie come mezzo per poter giocare alle slot (accompagnate dal bollino 'no slot').