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Scontro governo giudici, Orlando: “Deluso dai magistrati”

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“Sono dispiaciuto per le reazioni negative dei magistrati alla legge sulla responsabilità civile”. Lo ha detto il ministro Andrea Orlando in un’intervista al Messaggero a due giorni dall’approvazione della riforma della Vassalli del 1988. Il Guardasigilli ha spiegato che “Non c’è alcuna volontà punitiva da parte del governo nei loro confronti. Trovo che ci sia una sproporzione tra la legge approvata e le reazioni. Ricordo infatti che il testo era passato al Senato con una larghissima maggioranza non ‘nazarenica’, tra le critiche di Forza Italia, l’astensione di Sel e il sì di M5S. Si tratta esattamente dello stesso testo ora approvato alla Camera”.

Nessun caso dunque, anche perché, ha sottolineato il responsabile della Giustizia, l’esecutivo ha manifestato “la volontà di preservare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura intervenendo contro qualunque tentativo di introdurre la responsabilità diretta dei magistrati e contro qualsiasi altri ipotesi surrettizia, penso ad esempio a chi voleva legare il quantum del risarcimento alla dimensione del danno provocato. Con questa legge il giudice risponderà soltanto in ragione del proprio stipendio e non del danno prodotto. Trovo veramente offensivo l’argomento utilizzato della giustizia di classe”. A orlando non è piaciuto, in particolare l’atteggiamento dell’Anm, incontrata prima del passaggio alla Camera della legga, “aveva manifestato preoccupazioni solo sulla cancellazione del filtro di ammissibilità dei ricorsi, che avrebbe potuto ingorgare i tribunali o determinare una pressione indiretta.Ma non fino al punto di chiamare in causa l’indipendenza e l’autonomia della magistratura. Se non hanno sollevato prima la questione significa che l’argomento non era così stringente”.

Non si tratterà quindi di un boomerang per Renzi anche perché, ha spiegato Orlando a Repubblica, “chi si aspetta che i giudici siano condannati ogni tre per due resterà deluso. Chi pensa che si possano rimettere in discussione dei giudicati resterà deluso. Ma valutiamo se è utile creare una corsia preferenziale per i ricorsi palesemente infondati nel civile, un’ipotesi già prevista nella legge Berruti”. Smentita, infine, la voce di un tagliando tra 6 mesi della nuova normativa per evitare lo sciopero delle toghe, proposto dal vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini. “Non c’era alcun accordo, ma ho garantito il monitoraggio a tutte le componenti. Comprese quelle pro sciopero”.

 

Daniele Vice: