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Sanità, intesa con le Regioni: “Niente tagli, ma basta sprechi”

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 “Un conto è la rimodulazione degli sprechi, un conto sono i tagli lineari. Perché se sulla prima possiamo convenire, sulla seconda ci opporremo a gran voce”. Così ha reclamato il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino all’incontro sulla possibile incidenza della spending review sulla – già compromessa –  sanità. La presa di posizione degli enti locali ha mandato un preciso segnale al premier: un’eventuale riduzione del fondo sanitario non sarà accettata, e si è chiarito che “essendoci noi impegnati nella sottoscrizione del Patto per la Salute, da parte del governo accetteremo solamente una modernizzazione e riorganizzazione delle spese”. Ma da Palazzo Chigi la replica è stata quasi immediata: “State sereni – hanno risposto fonti interne vicine al premier – perché non saranno effettuati tagli lineari: nessuno vuole togliere alla sanità, ma nessuno vuole gli sprechi”. Dopo il battibecco, dunque, l’intesa, che si è conclusa con un “pacifico” chiarimento: “Abbiamo fatto bene a porre il problema – è stato il commento di Chiampino – prendo atto con soddisfazione della conferma del governo, anche se siamo ancora di fronte a notizie di stampa”.

 Anche il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini aveva messo le mani avanti: “Se vogliono tagliare gli sprechi – ha sottolineato in una nota – ci sono Regioni in cui hanno l’imbarazzo della scelta. Ma a Lombardia e Veneto no, per loro basta tagli”. Secondo il rappresentante della Lega, infatti, tagli uguali per tutti non sarebbero “digeriti” con facilità, “daranno il via ad una guerra. Perché aggiungere altre ‘linciate’ a quelle già effettuate per 30 miliardi negli scorsi anni sarebbe assolutamente insostenibile”. A prendere posizione è stata anche la Cgil, che in una nota di Vera Lamonica ha reclamato come tagliare significherebbe, in questo momento, “non assicurare più i livelli essenziali di assistenza, come avviene già in alcune regioni”.

 

 

Giulia Capozzi: