Matteo Salvini sceglie le maniere forti per soffocare la dissidenza interna alla Lega Nord. Dopo aver confermato che sarà Luca Zaia il candidato ufficiale alle prossime Regionali venete il consiglio federale ha sfidato Flavio Tosi stabilendo l’incompatibilità della qualifica di “socio ordinario militante” del Carroccio di chi è iscritto o aderisce alla Fondazione del sindaco di Verona. Nei fatti chiunque sostenga la candidatura di Tosi come governatore verrà espulso dal partito a cominciare da lunedì prossimo, 9 marzo. L’assise leghista, nel verbale della riunione, ha definito l’associazione “Ricostruiamo il Paese”, altresì nota come “Il Faro” o “I Fari” “ha natura politica”. Il testo al vetriolo, che mette offside Tosi, porta la firma di Roberto Calderoli, responsabile organizzativo federale della Lega, ed è stato inviato da via Bellerio alle varie segreterie regionali e provinciali, con l’obbligo di “affissione in tutte le sedi”, affinché chi ha entrambe le tessere decida da che parte stare.
La frattura sembra difficilmente risanabile, al primo cittadino veronese è stato infatti intimato un ultimatum di 7 giorni per decidere se restare nel movimento. L’auspicio di Salvini è di riportarlo a miti consigli. “Spero che Tosi – ha detto il segretario a “La Telefonata” – farà grandi cose insieme a noi. E’ un ottimo sindaco ha cambiato Verona come un calzino, per lui ci sarà spazio, basta che nessuno litighi con qualcun altro. La gente chiede fatti, non parole e nessun litigio. E poi chi esce dalla Lega non va da nessuna parte”. La risolutezza del leader ha ottenuto il plauso di Roberto Maroni: “Ha fatto bene a prendere una decisione – ha detto il governatore della Lombardia – quanto stabilito ieri va rispettato, altrimenti ci si mette fuori dal movimento”.
A tener banco è anche il nodo delle alleanze. Forza Italia rimane l’interlocutore più plausibile nonostante l’accordo con Berlusconi sia stato allontanato da Salvini la settimana scorsa (“siamo diversi” ha detto). “Spero che l’accordo si faccia – ha auspicato Maroni a Radio Anch’io – perché, al di là di tante differenze e distinguo, facciamo parte del centrodestra”. Secondo Maroni, il Consiglio federale di ieri “non ha chiuso la porta” per le Regionali alle alleanze con Fi e ha dato “pieno mandato” a Salvini per discuterne. “Io – ha detto anche Salvini- non chiudo la porta in faccia a nessuno, Alfano se l’è chiusa da solo. Vedremo su Forza Italia che cosa decideranno i veneti, gli umbri, eccetera”.