Al Forum Ambrosetti non sono andati i ministri del M5S ma si è fatto vedere Matteo Salvini, titolare del Viminale. La visita del leader della Lega a Cernobbio arriva il giorno dopo la notizia dell'indagine per sequestro di persona aperta dalla Procura di Palermo sulla vicenda Diciotti. Matteo Salvini ha risposto alle domande dei giornalisti nel corso di una conferenza stampa tenuta nel comune comasco ed ha pronunciato parole inaspettate, citando esplicitamente Papa Francesco.
Elogio a Papa Francesco
Agganciandosi alle parole di Mattarella contenute nella lettera inviata questa mattina a Cernobbio, il ministro dell'Interno ha dichiarato: “Questo è il governo dell'inclusione e della pace sociale. Io sull'immigrazione mi rifaccio a Papa Francesco, a quanto detto nel viaggio di ritorno dall'Irlanda, 'accogliamo chi siamo in grado di integrare'”. Il ministro dell'Interno ha fatto riferimento ad un passo delle dichiarazioni del Santo Padre rilasciate nella conferenza stampa sul volo Dublino – Roma di due settimane fa. In quell'occasione, tra le altre cose, Papa Francesco aveva dichiarato: “Un popolo che può accogliere ma non ha possibilità di integrare, meglio non accolga”. Riferendosi esplicitamente a questo concetto, Salvini ha detto: “Condivido parola per parola l'idea sull'immigrazione espressa da Papa Francesco“. Tuttavia, il Santo Padre soltanto ieri era tornato a ribadire la necessità di accogliere fraternamente i migranti. In un'intervista concessa al “Sole 24 Ore”, Papa Francesco aveva detto: “Cristo stesso ci chiede di accogliere i nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati con le braccia ben aperte”. Nella conferenza di Cernobbio, il ministro dell'Interno ha invece insistito sulle modalità di un'adeguata integrazione: “L'anno scorso di questi tempi erano sbarcate centomila persone, quest'anno ventimila. Meno arrivi significa maggiore integrazione“.
La Diciotti
Nella conferenza stampa di ritorno dall'Irlanda menzionata oggi da Salvini, Papa Francesco aveva citato per la prima volta il ministro dell'Interno raccontando delle trattative intercorse tra la Cei ed il Viminale per garantire una risoluzione alla spinosa vicenda della Diciotti. Ai migranti, fermi nel porto di Catania da giorni, era stato concesso di sbarcare sul suolo italiano grazie al decisivo ruolo di mediazione svolto da don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunita Papa Giovanni XXIII e direttore di In Terris, e alle trattative condotte per conto dalla Cei da don Ivan Maffeis, direttore dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali dei vescovi italiani. Un riconoscimento che era arrivato direttamente dalle parole del Santo Padre proferite davanti ai giornalisti in viaggio con lui da Dublino.
Sull'indagine
“Sono disponibile – ha detto il vicepremier – ad andare a Palermo a piedi a spiegare come sto lavorando per bloccare il traffico di essere umani“. L'accusa di sequestro, secondo Salvini “fa ridere molti“. “Io – ha detto il ministro dell'Interno – avrei sequestrato persone in fuga dalla guerra che però, in un quarto dei casi, sono già scappate senza fornire nome e cognome e a quest'ora, per quanto ne so, potrebbe essere qui in questa sala o in stazione a spacciare”.
Gli obiettivi del governo
Salvini ha specificato di non sentirsi un sequestratore, ma piuttosto si definisce “un buon esecutore di ciò che il popolo italiano mi chiede di fare“. Ai giornalisti presenti in sala ha detto che non occuperà il suo tempo a preoccuparsi delle inchieste, ma si concentrerà sul lavoro da fare con il governo. Sull'agenda governativa, il vicepremier ha annunciato i suoi obiettivi prossimi: “Smontare la legge Fornero, la riduzione fiscale per milioni di persone, il saldo e lo stralcio delle cartelle Equitalia e l'avvio del reddito cittadinanza che è molto caro agli amici dei 5 stelle”.
Risposta a Bonafede
Risponendo ad una domanda sulle dichiarazioni del Guardasigilli che, dopo le parole di ieri di Salvini sull'indagine di Palermo, aveva invitato il suo collega di governo a “non farci tornare nella Seconda Repubblica”, il titolare del Viminale ha detto: “Non ho parlato con Bonafede, ho letto il ddl anticorruzione e lo condivido in gran parte ma non vorrei che ci fossero 60 milioni di ostaggi in Italia in base a semplici sospetti”. “L'economia italiana – ha continuato il leader della Lega – deve essere protetta, non indagata a prescindere”.
Fondi della Lega
Sul futuro della Lega dopo il via libera al sequestro dei fondi del partito, Salvini ha detto: “Le nostre scelte le facciamo a prescindere dalla sentenza. Cercano conti correnti all'estero che non ci sono. Possono sequestrarmi anche la giacca e la cravatta, ma la Lega continuerà la sua opera al servizio degli italiani.” E ancora sull'argomento, riferendosi a Bossi e a Belsito: “Il problema riguarda chi mi ha preceduto, chiedetelo a lui, io di quattrini ne ho visti ben pochi”. Il leader della Lega ha poi aggiunto: “Quello che non condivido è che anche i 10 euro del pensionato o della casalinga siano considerati sporchi per eventuali errori commessi 10 anni fa da altri”.
Il legame con Bannon
E' arrivata una domanda anche sulla sua adesione al raggruppamento “The Movement” di Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump e guru dei sovranisti di tutto il mondo: “Penso che le elezioni europee del prossimo anno siano l'occasione di un cambiamento storico, l'ultima occasione di salvare l'Europa. Noi vogliamo salvare lo spirito europeo e rinnovare la Comunità europea”. “Lavoriamo – ha proseguito Salvini – per diventare primo gruppo del Parlamento europeo e dimenticare la triste parabola socialista che ha portato disoccupazione e insicurezza”.