Ogni settimana ci sono 12 milioni di tifosi che seguono gli eventi sportivi e 6mila teppisti, da non confondere con i tifosi che sono il 99%. L’obiettivo è sradicare la violenza con ogni mezzo necessario, dentro e fuori dagli stadi”. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, parlando in conferenza stampa al termine del vertice dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive con i vertici dello sport italiano, organizzato per fare il punto dopo i fatti di Milano: “Rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. Io preferisco prevenire e non lasciare potere di ricatto ad una frangia minoritaria. E poi è difficile trovare criteri oggettivi per la decisione. Nel 2018 sono stati utilizzati 75mila agenti per garantire la sicurezza delle manifestazioni sportive. E' giusto che i club contribuiscano alle spese, come prevede la legge sulla sicurezza e che quei 40 milioni di euro non gravino sui cittadini”. Alla riunione, oltre al vicepremier, hanno presenziato il sottosegretario Giorgetti, il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, i presidenti del Coni, Giovanni Malagò, della Figc, Gabriele Gravina, della Lega di Serie A, Gaetano Micciché e dei colleghi di B e C, Mauro Balata e Francesco Ghirelli.
“Ridotto il numero dei tifosi feriti”
Sul punto della sospensione delle partite per cori offensivi, Salvini non si sbilancia, definendo il tema “molto scivoloso”. Per questo il vicepremier auspica “una nuova legge per consentire alle società di fare i propri stadi, con camere di sicurezza per mettere dentro i delinquenti… Penso che lo Stato italiano abbia tutta la possibilità di far rispettare le regole dentro e soprattutto fuori dagli stadi senza negare il diritto al tifo e alla partecipazione a milioni di italiani che vogliono godersi 90 minuti in santa pace”. A ogni modo, il ministro ha specificato come la situazione sia seria ma non grave come sembra: “Non si può morire di calcio nel 2018, ma i numeri dicono che il calcio è un sport sempre più sano. Il numero dei tifosi feriti si è ridotto del 60%, quello tra gli agenti del 50% mentre si è azzerato quello tra gli steward. È sceso anche il numero degli arrestati e dei Daspo. I cosiddetti “daspati” oggi sono 6500. Stiamo parlando di un fenomeno che coinvolge 12 milioni di persone e di 6mila teppisti. Il calcio non è delinquenza ma passione, sport e tifo. Faremo tutto il possibile che sia per gli italiani perbene”.