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Salvini: “Nessuno stop, via a un Piano Marshall”

Nessuno stop. Un conto sono le parole, un conto sono i fatti”. E' ancora una volta chiara la posizione di Matteo Salvini, interpellato sulla questione Tav in un'intervista sulle pagine di Messaggero e Mattino, attraverso le quali risponde nuovamente alla strenua opposizione del Movimento 5 stelle al progetto dell'alta velocità Torino-Lione. “L'intesa si trova sempre – ha ribadito il vicepremier -, così è stato in questi otto mesi e così sarà anche stavolta”. Il ministro dell'Interno invita ad andarci cauti sull'eventualità che il dissenso sulla Tav possa tradursi in una crisi di governo perché il suo tono “è quello del pragmatismo: si può risparmiare un miliardo tramite alcune modifiche e si può rivedere in questo senso il progetto, come dice il Contratto di governo, e non vedo grandi problemi”.

Piano Marshall

Un Piano Marshall lo chiama Salvini, non solo per Tav ma anche “per altre grandi opere pubbliche”, da rilanciare “in una fase di rallentamento generale dell' economia, dalla Cina alla Germania”, mettendo insieme l'alta velocità al Nord e “l'apertura e lo sviluppo di 400 progetti fino al Sud” che riguarderanno, non ultima, la manutezione di scuole e ospedali. Il vicepremier ha parlato anche della sua posizione in merito al caso Diciotti, ribadendo che “in Senato questo dirò: ho difeso il mio Paese. I senatori non dovranno entrare nella questione specifica del sequestro di persona ma interrogarsi su questo: Salvini ha bloccato la Diciotti per una sua fantasia personale o per senso della patria?”.

La posizione di Di Maio

Sulla questione Tav, però, rischia di aprirsi un contenzioso che, se non a una crisi, porterà certamente a un periodo di tensione, visto che il collega vicepremier Di Maio è stato (più volte) categorico: “Fino a quando ci sarà il M5S al Governo – ha ribadito durante il discorso in sostegno della candidata alle regionali in Abruzzo Sara Marcozzi -, per quanto mi riguarda la Tav Torino-Lione non ha storia e non ha futuro. Le peggiori lobby di questo Paese – ha affermato – vogliono che si inizi a fare la Tav Torino-Lione che è a zero come cantiere. Quando tutti quei signori che hanno sostenuto l'opera come Renzi e Berlusconi stanno da una parte, il M5S sta dall'altra, ovvero dalla parte delle opere utili, come quella di una nuova metropolitana a Torino, una linea Roma-Pescara, una linea Roma-Matera, una linea Tav Palermo-Catania. Cioè dalla parte delle opere da fare. Quando quei signori dei grandi potentati economici che hanno ridotto questo Paese in queste condizioni cominciano a tifare per un'opera inutile come la Torino-Lione il M5S sta dall'altra parte”. A ogni, Di Maio è ancora più diretto: “Più che scontro aperto, sulla Tav il discorso è chiuso: possiamo semplicemente dire che finché il M5s sarà al governo quel cantiere non inizierà, perché non è stato scavato neanche un centimetro”.

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