Il Governo giallo-verde non cadrà. Parola del vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Intervistato dal Corriere della Sera, il segretario della Lega assicura: “Non vedo pericoli per il Governo nei prossimi mesi”.
Salvini parla poi del tema dell'autonomia, per cui assicura: “Stiamo lavorando nei termini della Costituzione. Il 15 gennaio tutti i ministri finiranno il loro compito, inclusi quelli dei 5 stelle. Il 15 febbraio arriverà la proposta del Governo e poi ci saranno trattative regione per regione con Conte e il Governo”. “È chiaro che la Lega è vicina ai governatori e ai sindaci: è la nostra ragione di esistenza. Ed è normale che tra i 5 stelle ci sia qualcuno meno convinto. Ma l'importante, come nel contratto di Governo, è il mettere la prima pietra”. Più complicata dell'autonomia è “la riforma della giustizia. Sono decenni che se ne discute. La differenza positiva è che oggi sulla questione c'è meno ideologia. Non siamo più ai tempi di Berlusconi, non c'è più il muro contro muro“, osserva il leader della Lega. A proposito dell'ex Cav, Salvini parla anche del rapporto con Forza Italia, ricordando che “a livello locale governiamo insieme. Ma a livello nazionale FI fa quello che fa il Pd“. Sul “terrorismo mediatico e psicologico” denunciato ieri dal M5S, per Salvini “la parola terrorismo non va usata, evoca i morti”, ma “è oggettivo che dal primo giugno, non eravamo ancora entrati in ufficio che per gran parte dell'informazione c'era un Governo di incapaci litigiosi. Fortunatamente nel 2018 gli italiani hanno tanti modi di informarsi. Ma se uno avesse dovuto votare soltanto gli ospiti di Fabio Fazio, la Lega non sarebbe in Parlamento”. In tema di Europa, “io spero che questa sia l'ultima manovra con una lunga e complicata trattativa con Bruxelles, spero che quel potere di veto sia superato”, afferma Salvini. Guardando alle elezioni di maggio, “per me il grande nemico è la cosiddetta sinistra, che negli ultimi anni ha difeso soltanto le elite, i poteri forti, banche e finanza. L'obiettivo è far uscire la sinistra dalla stanza dei bottoni, le alleanze le decideranno gli elettori”, dichiara il segretario del Carroccio. “Di certo l'Italia chiederà un commissario che si occupi di economia o di lavoro o di agricoltura, non di filosofia”. Sulla possibilità che sia Alessandro Di Battista, “lui sta girando il mondo ed è pagato per farlo. A modo suo, è geniale. Ma è presto, si parla dell'autunno prossimo”, chiosa Salvini.