“Protettori armati del renzismo”. Così Matteo Salvini, in un’intervista a Corriere della Sera, ha definito le persone che, in questi mesi di campagna elettorale, lo hanno contestato nelle piazze di mezza Italia. “Ci sono persone armate di sassi, randelli, bombe carta e altro – ha spiegato il leader del Carroccio – E con quell’attrezzatura, fanno il gioco del presidente del Consiglio”. Ma si tratta di una difesa indiretta, ha chiarito Salvini, perché “non credo che ci sia un suo ordine. Ma ottengono il risultato, ogni volta, di non consentire di parlare dei problemi veri e drammatici”.
Per Salvini “di certo questi disadattati sono organizzati e protetti dalla sinistra”. Ha ringraziato Renzi per la solidarietà, ma ha aggiunto: “cominci a chiudere tre o quattro centri sociali. La solidarietà la sentirei meglio”. Concetto ribadito anche in un’intervista al Tempo: “Basta linciaggi, i centri sociali, mi riferisco a quelli piu’ violenti ed a quelli abusivi, dovrebbero essere sgomberati e chiusi. Da lì spesso partono gli sfasciavetrine. Alcuni di questi centri sociali, poi, usufruiscono pure di danaro pubblico”.
Parlando a Libero, il leader del Carroccio poi rincara la dose: “Potrei anche inaugurare una scuola materna o andare all’Avis, ma troverei sempre venti rompicoglioni che spesso sono figli di papà e che disturbano. Sono anche figli di magistrati, avvocati, gente con un ottimo conto in banca. Alcuni li denuncio! Almeno 3 o 4 tra Umbria, Marche e Toscana. La polizia ne ha fermati di più, vedrò cosa fare. So nomi e cognomi”. Del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e di Flavio Tosi, “non parlo”, ha aggiunto, “sono il nulla”. Oggi, intanto, a Recco un anziano simpatizzante della Lega gli ha regalato un sacchetto pieno di uova. Un chiaro riferimento al lancio avvenuto ieri a Imperia verso Salvini. “Ecco, vedete a che cosa servono le uova?”, ha detto il leader della Lega, tra strette di mano, abbracci e selfie.