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Salvini e la linea dura contro l'immigrazione clandestina

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Nessun passo indietro. Dal vertice di Palazzo Chigi di ieri sera è emerso che il Governo tiene il punto sulla situazione dei quarantanove immigrati a bordo della Sea Wacht: in Italia non saranno accolti. Secondo il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, si tratterebbe di un cedimento nei confronti degli scafisti e delle ong che continuano ad operare nel mar Mediterraneo. La linea che il capo del Viminale vuole continuare a seguire, invece, è quella dei viaggi sicuri e autorizzati, ovvero i corridoi umanitari.

La presa di posizione di Salvini

Dopo l'incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e con l'altro vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, Salvini è stato chiaro: “Io non cambio idea, anzi faccio due passi in avanti. Non ci sarà nessun arrivo in Italia finché l’Europa non rispetterà gli impegni presi (a parole) con l’Italia, accogliendo i 200 immigrati sbarcati in estate tra Pozzallo e Catania che dovevano già essere ricollocati. Il governo è compatto sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle ong. Aggiungo che ogni nuovo eventuale arrivo dovrà essere a costo zero per i cittadini Italiani. L’immigrazione la gestisce il ministro dell’Interno”.

La situazione nel Governo

Le parole del segretario della Lega spengono così le polemiche suscitate nelle scorse ore, su un ipotetico scontro nell'esecutivo tra Salvini, fautore di una linea dura sull'immigrazione, e il premier Conte. Intervenuto a Porta a Porta, quest'ultimo due giorni fa aveva affermato: “Accogliamo donne e bambini, c’è un limite ad ogni politica del rigore“. Le parole del primo ministro erano subito apparse in controtendenza rispetto all'atteggiamento assunto dal Viminale sulla questione. E infatti la reazione del ministro dell'Interno non si era fatta attendere: “Nessuno arriverà mai con il mio consenso o quello della Lega. Se altri lo faranno se ne assumeranno la responsabilità“. Poi Salvini ha chiesto un vertice di Governo, avvenuto ieri sera e servito per distendere gli animi e calibrare la linea di Palazzo Chigi facendola coincidere con quella del Viminale.

I corridoi umanitari

Linea, appunto, dura nei confronti dell'immigrazione clandestina. Ma accondiscendente verso un'immigrazione regolare e che vede protagonisti veri profughi che scappano da guerre e persecuzioni. Lo ha ribadito stamattina in un'interviata a Rtl102.5 Matteo Salvini: “L'immigrazione regolare è un valore aggiunto per una società. Io sono accusato di cattivismo, razzismo, fascismo, ma voglio bloccare il traffico degli scafisti”. Era metà novembre quando è avvenuto il primo corridoio umanitario dell'attuale esecutivo. Cinquantuno persone arrivate all'aeroporto di Pratica di Mare da Sudan, Eritrea e Somalia. Mamme con bambini e famiglie che sono state accolte nelle case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg 23). Salvini, presente sulla pista d'atterraggio per accogliere i neo-arrivati in Italia, aveva affermato: “L'unico arrivo possibile per i migranti è in aeroplano, non sui barconi, perché sono gestiti dai criminali e io non mi rassegnerò finché c'è un barcone che parte”. Il ministro aveva assicurato che “questo non sarà l'ultimo volo di questo tipo, ma ce ne saranno altri”. Dalle parole ai fatti. Un mese dopo il primo arrivo, a metà dicembre un nuovo corridoio umanitario ha consentito di arrivare in Italia a centotré profughi provenienti dalla Libia, cinquantuno dei quali accolti dall'Apg 23.

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