La mossa di Silvio Berlusconi potrebbe, in un colpo solo, aver incrinanto il muro dell'impasse politica e aperto la strada a un dialogo che potrebbe, dopo tre mesi, dare finalmente un governo al Paese. Il dialogo, naturalmente, è quello fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ora attesi da un confronto dal quale dovranno uscire i presupposti per il nuovo esecutivo o quelli che porteranno alle nuove votazioni. Di certo, l'apertura (o meglio, la non chiusura) dell'ex premier a un'intesa fra Lega e M5s ridisegna gli scenari politici delle utlime settimane aprendo una prospettiva che, inevitabilmente, passerà dalle parole dei due leader, i quali hanno ora in mano il gioco e avranno più o meno 48 ore per trovare il terreno giusto per venirsi incontro.
Di Maio: “Iniziamo dai temi”
“Domani ho intenzione di incontrare Matteo Salvini – ha detto il capo politico M5s, Di Maio -. Iniziamo dai temi poi i nomi. La cosa importante è il contratto di governo, ci sono soluzioni che gli italiani aspettano da 30 anni”. E, delle parole di Berlusconi, il leader pentastellato si dice soddisfatto: “Mi fa piacere che abbia prevalso la responsabilità. E' un momento importante”. L'ex premier è stato chiaro: “Se il governo non si farà, Forza Italia non potrà essere usato come alibi”. Il che, in sostanza, significa che se l'intesa fra Di Maio e Salvini non dovesse andare in porto, gli Azzurri avrebbero comunque fatto il loro, concedendo il tacito assenso (dopo mesi infuocati nei quali la questione dell'intesa col M5s aveva quasi spaccato il Centrodestra) a un esecutivo che potrebbe seriamente non essere (come auspicato) ad appannaggio esclusivo della coalizione.
Salvini: “Si chiude presto”
Forse per questo il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, mantiene toni piuttosto cauti pur se soddisfatti: “Tenuta salda per lealtà e coerenza l'unità del centrodestra, come da nota del presidente Berlusconi che ringraziamo, rimane da lavorare su programma, tempi, squadra e cose da fare. O si chiude veloce, o si vota”. E, sui tempi, Salvini si è detto altrettanto fiducioso: “In quanto tempo si può chiudere? Veloce, veloce. Le cose o partono bene e veloci o non partono… Se domani andrà meglio? Difficile che possa andare peggio. Una cosa per volta, intanto oggi abbiamo perso (il riferimento è al match di Coppa Italia fra Juventus e Milan, terminato 4-0 per i bianconeri, ndr)”. Ancora incertezza sulla premiership anche se il leader del Carroccio ha sottlineato che, per lui, “sarebbe un onore guidare il Paese”.