Lunghezze d'onda simili e una telefonata che confermerebbe l'intesa: Matteo Salvini, nuovo ministro dell'Interno, e Viktor Orban, premier ungherese, si sono sentiti per via telefonica per un reciproco scambio di auguri di buon lavoro, nello stesso giorno in cui il vicepremier italiano ha rischiato la prima grana sulla questione Tunisia (unico Paese con il quale l'Italia ha stipulato accordi bilaterali sull'immigrazione), con tanto di convocazione dell'ambasciatore a Tunisi. Un allarme che, nelle ore successive, è parso essere rientrato con lo stesso ministro a sottolineare la sua volontà a “organizzare un incontro nel più breve tempo possibile con il collega ministro dell’Interno tunisino per rafforzare e rinsaldare i rapporti sul fronte immigrazione”.
Telefonata con Orban
Il colloquio con Orban è stato rivelato dallo stesso Salvini, durante un comizio a Fiumicino organizzato per il candidato sindaco della Lega, William De Vecchis: “Oggi ho avuto una telefonata cordiale con il primo ministro ungherese Viktor Orbán che ci ha fatto gli auguri di buon lavoro: lavoreremo per cambiare le regole di questa Unione europea”. Un segnale piuttosto chiaro che indica l'intesa fra il ministro dell'Interno e il leader nazionalista (nonché uomo forte dell'area Visegrad) ungherese che, appena un anno fa, aveva invitato l'Italia a chiudere i porti all'arrivo dei migranti, oltre a realizzare, nel 2015, una barriera sul confine serbo per impedire l'ingresso dei clandestini in Ungheria.
Flat tax
Ma non solo migranti. Da Fiumicino, il leader della Lega ha parlato anche della flat tax e dell'intenzione del nuovo esecutivo (per il quale in giornata sarà votata la fiducia in Senato) di “applicare quello che è scritto nel contratto. Il primo intervento è la pace fiscale, cioè la chiusura delle liti fra gli italiani ed Equitalia. Il secondo intervento è sulle imprese, realizzabile fin da subito. L'anno prossimo si interviene sulle famiglie. Questo è il cronoprogramma del governo”. E si dice ottimista sul lavoro del nuovo governo: “Con il premier Giuseppe Conte siamo in totale sintonia, ci siamo sentiti anche oggi. Capiteranno delle litigate come in ogni famiglia, ma abbiamo iniziato con il piede giusto”.