Arriva l’ok del Governo al voto di fiducia sulla proposta di Legge elettorale, in ingresso alla Camera per la votazione. Un parere espressamente richiesto dal Partito democratico per blindare la riforma portata dal Rosatellum bis e scongiurare la possibilità del voto segreto, considerato il rischio maggiore dalla maggioranza (comunque larga) per il passaggio del testo a Montecitorio. Una decisione che, come prevedibile, ha scatenato l’insurrezione degli oppositori (M5S e Mdp in prima fila), concordi nel richiedere l’intervento del presidente della Repubblica. Un intervento che non ci sarà, in quanto Sergio Mattarella non può esprimersi in merito, pur dichiarando il suo apprezzamento per il lavoro e l’impegno mostrato dalle Camere.
Rosatellum, insurrezione M5S e Mdp
La cinquantina circa di voti segreti richiesti dagli oppositori, dunque, sono stati evitati grazie all’accoglienza del Governo alla richiesta di dem e alleati (Ap, Lega e Forza Italia), provocando reazioni di totale dissenso da parte dei più reticenti all’approvazione del Rosatellum 2.0, a cominciare dai pentastellati: “Siamo in piena emergenza democratica – ha detto Luigi Di Maio, in un videomessaggio apparso sui social – abbiamo bisogno di voi. Si comincia domani alle 13, in piazza Montecitorio, raggiungeteci per fermare questa vergogna”. In sostanza, l’annuncio di due giorni di protesta contro la decisione di Palazzo Chigi e, nondimeno, contro un testo fin da subito avversato dall’ala grillina. Il deputato Danilo Toninelli, addirittura, in un post su Twitter aveva definito la fiducia come “un atto eversivo e incostituzionale fatto da chi ha paura dei suoi. Gentiloni si opponga e Mattarella intervenga!”. Altrettanto duro Roberto Speranza, di Mdp: “Qui si sta scherzando col fuoco. Una legge che toglie la sovranità ai cittadini di scegliere i propri eletti viene approvata togliendo la sovranità al Parlamento. E’ oltre i limiti della democrazia”.
Rosato: “Voto segreto creerebbe squilibrio”
Qualche favorevole al voto di fiducia, però, c’è: “Porre la fiducia sulla legge elettorale, per la situazione di oggi, mi pare solo un atto di serietà e responsabilità per evitare che coloro che nel caos sguazzano, godendo del tanto peggio tanto meglio, gettino il paese nell’ennesimo pantano istituzionale senza una legge elettorale”. Così la senatrice Manuela Repetti del Gruppo Misto. “Voglio ricordare infatti a coloro che strillano parlando di atto eversivo, che il Rosatellum è passato in Commissione affari costituzionali con un ampio, trasversale consenso. In questo modo si accoglie l’appello del Capo dello Stato affinché alle imminenti elezioni politiche non vi siano due sistemi elettorali diversi fra Camera e Senato”. Linea piuttosto simile a quella del Pd che, attraverso le parole del proponente Ettore Rosato, si era rivolto al Governo spiegando che “il testo è frutto di un faticoso equilibrio tra maggioranza e opposizione e sottoporlo ai voti segreti ne metterebbe in difficoltà il complesso del test”.