Nessun altro Paese ha fatto tante riforme come l’Italia in cosƬ poco tempo. Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa al termine del colloquio con il premier irlandese Enda Kenny a Palazzo Chigi. Per questo, ha spiegato, “un’Europa che si basa solo sui statistiche e parametri ĆØ un’Europa che non esiste. Ecco il punto di discussione dei prossimi mesi”. A Bruxelles il presidente del Consiglio ha lanciato un avvertimento: “Nessuno pensi che l’Italia vada adesso alle riunioni europee facendo la faccia soddisfatta. Rimane in piedi il tema del rapporto tra crescita e austerity, vogliamo che l’Europa torni a essere la casa dello sviluppo e non la casa delle statistiche”.
Per Renzi risolvere la crisi greca ĆØ “importante” ma rappresenta solo “l’inizio” della “vera discussione”, quella su “quale Europa vogliamo”. “Mi fa male vedere le persone in fila al bancomat, vedere un pensionato che fuori dalla sua banca piange – ha detto -. Le sofferenze dei nostri concittdini europei di passaporto greco stanno a cuore a tutti noi. Ma la vera questione non si risolverĆ domenica con la Grecia o sabato all’eurosummit, finchĆ© l’Europa non avrĆ il coraggio di dire che serve di una discussione in piĆ¹ sulla crescita e una in meno sull’austerity, di un investimento sull’Europa dei valori e non solo dei quattrini, investimento gigantesco che dobbiamo fare sull’Europa come spazio dinamico”. I prossimi mesi, ha aggiunto, “saranno importanti non solo per discutere di come va a finire in Grecia, ma di come va a iniziare la nuova fase in Europa. Questa ĆØ la discussione che dovremo fare. Lo diciamo da un anno, durante il semestre (di presidenza italiana dell’Ue, ndr) lo abbiamo detto chiaramente. Ci sono stati dei primi segnali – la comunicazione sulla flessibilitĆ , il piano investimenti di Juncker – ma sono segnali ancora troppo timidi”.
Il premier ha poi fatto il bilancio di un anno di lavoro “abbiamo cambiato il mercato del lavoro, dato stabilitĆ al sistema politico con la legge elettorale, approvato regole contro la corruzione e per la responsabilitĆ civile dei magistrati, abbiamo fatto ieri un investimento sulla scuola con 100mila professori in piĆ¹ che premia merito e autonomia. Da qui alle prossime ore chiuderemo la riforma della P.a., abbiamo ridotto le tasse sul lavoro… Tutto questo in anno. Poi c’ĆØ la riforma costituzionale, la delega fiscale, la giustizia…”.